Boston: di destra? No, solo jihadisti

Alleluia, i fratelli Tsarnaev, gli attentatori della maratona di Boston, leggevano “libri di destra”! Allora tutti i giornalisti e gli esperti di terrorismo che, all’indomani delle bombe, avevano scommesso che fosse terrorismo “di destra”, gettando fango sul Tea Party e sui conservatori americani, possono stappare una bottiglia di champagne. Aveva “deluso” non pochi la notizia che si fosse trattato dei “soliti” islamici, nemici della cultura occidentale e degli Usa, provenienti da un Paese lontano e orientale come la Cecenia, uno dei quali si chiama Tamerlano (come il conquistatore dell’Asia Centrale) e l’altro, unico sopravvissuto, ha un nome impronunciabile quale Dzhokar, entrambi americani solo d’adozione e per niente riconoscenti nei confronti del loro nuovo Paese.

 Aveva deluso al punto da leggere titoli del tipo “Speriamo che l’attentatore sia un bianco (e di destra)”, quando la caccia al terrorista era ancora aperta. Adesso, con altrettanta enfasi, leggiamo la riscossa dei delusi. Negli articoli, non solo ieri, ma in tutti questi mesi, abbiamo inoltre continuato a leggere che i fratelli Tamerlano e Dzhokar Tsarnaev nulla avessero a che fare con Al Qaeda e con il terrorismo organizzato. Come se la non appartenenza a una rete riconosciuta (e ormai priva di un vertice politico) li esentasse completamente dalla categoria “terrorismo islamico”. Adesso, la riscossa di tutti coloro che avevano subito puntato il dito sulla pista di “destra”: gli Tsarnaev, non solo non appartenevano ad Al Qaeda, ma erano lettori di letteratura di destra.

 I titoli, sulla stampa popolare così come sulla Bbc, enfatizzano il carattere ideologico “di destra” delle letture dei fratelli Tsarnaev. E già si prepara un grande polverone mediatico, che già si distingue all’orizzonte e, si prevede, sommergerà di sabbia tutto quanto detto finora sul terrorismo degli jihadisti: se non appartenevano ad Al Qaeda, se non prendevano ordini da Bin Laden (già morto) e leggevano Hitler, allora vuol dire che non c’entravano nulla con il terrorismo islamico, che erano persone di destra, come i tea partiers, come l’attentatore di Oklahoma, il fatto che arrivassero da un Paese orientale e musulmano era solo una coincidenza. Quindi: sono di destra, il loro è terrorismo reazionario. Dunque: l’unico pericolo viene dalla destra, l’Islam è sempre e solo una religione di pace. Vogliamo scommettere che leggeremo commenti di questo genere, a partire da oggi stesso? Possiamo scommettere e vincere la scommessa, perché gli intellettuali occidentali, a partire dai giornalisti, non capiscono una differenza fondamentale nella cultura “di destra”: i tea partiers non leggono Hitler, gli integralisti islamici sì. I tea partiers e i conservatori americani basano la loro cultura sul liberalismo occidentale, proprio ciò che gli integralisti islamici vogliono annientare.

I conservatori occidentali non odiano il loro stesso governo e tendono a non credere nelle teorie della cospirazione sull’11 settembre e sul Nuovo Ordine Mondiale. Queste tendenze, semmai, sono molto forti in schegge impazzite del neo-nazismo e sono molto diffuse nell’estremismo di sinistra occidentale. E in tutte le correnti, sia sciite che sunnite, del radicalismo islamico. I fratelli Tsarnaev, stando a quanto apprendiamo dalla Bbc, erano avidi lettori di libri che riabilitavano Hitler, libri e video sulle teorie della cospirazione dell’11 settembre (compreso “Zero” di Giulietto Chiesa?), teorie della cospirazione sul Nuovo Ordine Mondiale, tesi che sostengono come sia la bomba di Oklahoma (1995) che l’attentato dell’11 settembre fossero complotti americani. Insomma, tutta la letteratura che normalmente sentiamo citata, volontariamente o incidentalmente replicata dalle Tv e nei siti Internet dei regimi islamici, dei gruppi radicali islamici, delle organizzazioni terroristiche islamiche.

Lo jihadismo, almeno sin dai tempi di Hitler (che aveva un corpo di SS musulmane nel suo esercito, reclutate dal Gran Muftì di Gerusalemme), si è sempre nutrito della “contro-cultura” prodotta in Occidente, sia dall’estrema sinistra, sia dall’estrema destra totalitarie. E’ lo jihadismo che ha trovato terreno fertile fra neofascisti e post-comunisti, che denunciano le “ipocrisie” dei sistemi democratici, rei, a detta loro, di oscure trame di controllo delle masse e complotti ai danni delle loro stesse genti. Hitler stesso e la sua letteratura trova sponda solo in quegli ambienti: il Mein Kampf, che in tutto l’Occidente è tuttora riservato a nicchie di studiosi e/o ammiratori neonazisti, era diventata una lettura molto comune (terzo nelle classifiche dei libri) nella Turchia che aveva appena eletto Recep Tayyip Erdogan, nel 2002, leader del partito islamico Akp. I libri dei fratelli Tsarnaev, dunque, non smentiscono un bel niente. Semmai confermano una tesi scontata, che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti: le bombe di Boston sono un atto criminale compiuto da terroristi islamici. Inutile cercare di dar la colpa ad altri.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:39