Ue: «Cipro presenti un'alternativa»

Dopo il "no" del Parlamento di Nicosia al programma di assistenza finanziaria concordato con l'Eurogruppo, «sta alle autorità cipriote presentare uno scenario alternativo, rispettando i criteri della sostenibilità del debito ed i corrispondenti parametri finanziari stabiliti sabato scorso». È quanto ha detto la Commissione europea in una dichiarazione diffusa dopo il collegio dei commissari. Ricordando che la Commissione «ha fatto il massimo per assistere Cipro e per lavorare ad una soluzione costruttiva», l’esecutivo dell’Unione europea ha poi precisato che considerava «accettabile» una soluzione che salvasse i depositi sotto i 100mila euro, «ma le autorità cipriote non hanno accettato». L'Eurogruppo dei ministri delle finanze sarà comunque pronto a tenere rapidamente una nuova riunione straordinaria, se Cipro avanzerà delle proposte concrete per garantire il gettito richiesto dalla supertassa. In questo quadro la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito che la Germania «vuole una soluzione e continuerà ad esaminare le proposte avanzate da Cipro»: ma l'importante è che l'isola «abbia in futuro un settore bancario sostenibile, perché oggi non lo è».

La cancelliera ha ribadito che «il settore bancario deve contribuire alla gestione del debito di Cipro» che «è un nostro partner nell'eurozona: per questo siamo obbligati a trovare insieme una soluzione». Il governo di Nicosia intanto è alla ricerca di un piano B per reperire i 5,8 miliardi di euro che Bruxelles chiede per avere in cambio 10 miliardi di euro di prestiti. Il ministro delle finanze, Michalis Sarris, è volato a Mosca per cercare aiuto dal governo russo, ma nell'incontro con la sua controparte Anton Siluanov è uscito un nulla di fatto. In discussione vi è un'estensione di 5 anni di un prestito da 2,5 miliardi di euro accordato dalla Russia nel 2011 e che Nicosia dovrà rimborsare entro il 2016, oltre alla riduzione del tasso di interesse sul prestito stesso, attualmente del 4,5%. Cipro, anticipa il "Wall Street Journal" citando fonti locali, sarebbe disposta a concedere a Mosca quote significative nei suoi nuovi progetti nel settore del gas e il controllo dei consigli di amministrazione delle banche locali in cambio dell'applicazione di una super tassa, compresa fra il 20 e il 30 per cento, sui depositi russi in tali istituti. Martedì sera, Vladimir Putin ha parlato al telefono con il presidente di Cipro Nicos Anastasiades «per analizzare insieme la situazione economica di Cipro alla luce delle proposte di bailout dell'eurogruppo», come ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Putin ha espresso la sua preoccupazione per l'introduzione di «qualsiasi misura che possa danneggiare gli interessi di compagnie e individui russi» come certamente lo è il prelievo forzoso (le banche russe hanno depositi per circa 12 miliardi di dollari nelle banche di Cipro, secondo dati di Moody's della fine dello scorso anno, e le societa' altri 19 miliardi). «Putin ha quindi ribadito la posizione russa sui modi per risolvere la crisi di Cipro», definendo il prelievo forzoso come «ingiusto, non professionale e pericoloso». Secondo indiscrezioni, in attesa di una soluzione, le banche in tutta l'isola, chiuse già nello scorso fine settimana, non riapriranno fino a martedì prossimo. La decisione ufficiale da parte del Governo e della Banca centrale non è stata ancora presa, ma dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Intanto la Chiesa cipriota ha annunciato di voler mettere tutto il suo denaro a disposizione del Paese per far fronte alla grave crisi economica che lo ha colpito. «La Chiesa ed i monasteri hanno messo a disposizione tutto quello in loro possesso per salvare il paese» ha detto l'arcivescovo ortodosso cipriota Chrysostomos ieri, dopo un incontro con il presidente Anastasiades Nikos.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:33