Atene e Madrid in sommossa

«Le notizie dall’Europa peggiorano giorno dopo giorno. Depressione economica in tutto il continente e crisi ricorrenti della valuta. Con la disoccupazione in crescita e l’inflazione arrivano anche le sommosse di piazza e le previsioni che alcune aree dell’Europa occidentale sprofondino nell’anarchia. Assieme al malcontento diffuso, si rileva una crescita preoccupante di gruppi radicali e movimenti populisti di estrema destra. Sullo sfondo, i secessionisti premono per l’indipendenza delle loro regioni e per la distruzione dell’ordine europeo sotto il quale tutti avevano vissuto in pace e sicurezza per così tanto tempo. In Gran Bretagna vi sono segnali inquietanti in ogni contea.

Tagli ai servizi hanno causato la chiusura di bagni pubblici e biblioteche, il collasso della manutenzione viaria, l’interruzione della filiera alimentare e l’incapacità di mantenere l’ordine sociale. Mentre i commentatori politici e i vescovi parlano di un “generale declino della moralità” e di “apatia pubblica”, i ricchi si ritirano nelle loro magioni e proprietà di campagna e nascondono il loro denaro». Parole scritte dallo storico inglese Michael Wood. Si riferiscono all’Europa di questi mesi e anni? No. Wood sta parlando della crisi che precedette la caduta dell’Impero Romano. Usando volutamente termini moderni per descrivere una situazione di 1600 anni fa. I fatti di ieri rientrano perfettamente in questo scenario.

Ci sono i tagli ai servizi pubblici, che non consistono più solo in bagni e biblioteche, ma anche in interi sistemi pensionistici, sussidi, ammortizzatori sociali, gigantesche burocrazie locali e nazionali, sanità, istruzione e tutto quel che è stato inglobato dagli onnipresenti Stati sociali europei nel corso del XX Secolo. Assieme al malcontento generale le insurrezioni scoppiano eccome. Ieri è toccato alla Spagna e alla Grecia, i due Paesi più in crisi. Aspettiamoci qualcosa di analogo anche in Italia. Ad Atene, al seguito dello sciopero generale proclamato dai sindacati (contro la proposta di taglio della spesa pubblica di 11,5 miliardi di euro), sono scoppiati violenti scontri fra anarchici e polizia. Un sondaggio rileva che il 90% dei greci si oppone ai tagli.

“Fuori dall’Ue! Fuori dall’Fmi! Non ci sottometteremo alla troika!” urlavano i manifestanti (quelli più pacifici), mentre la polizia doveva ricorrere ai lacrimogeni per disperdere i più violenti. Scene da guerriglia urbana anche a Madrid: 35 arresti e 64 feriti dopo uno scontro nei pressi del Parlamento. Le forze dell’ordine hanno caricato e sparato proiettili di gomma per spezzare “l’assedio” della sede del potere legislativo condotto da circa 10mila manifestanti. Anche loro protestavano per la politica di tagli alla spesa pubblica decisa dal governo Rajoy. Per completare il quadro da “caduta dell’Impero”, aggiungiamo anche i movimenti populisti di destra: Alba Dorata (destra neonazista) e Syriza (sinistra post-comunista) in Grecia sono gli esempi più eclatanti.

Ci sono anche i secessionisti in rimonta, anche se fanno meno clamore: la Scozia mira alla separazione dal Regno Unito e nel 2014 punterà tutto sul referendum per l’indipendenza. La Catalogna, ieri, ha annunciato elezioni anticipate. Gli indipendentisti mirano a vincerle per secedere dalla Spagna.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 16:51