Ma i sudditi amano Harry il Nudo

Il consiglio migliore gliel’ha fornito Rupert Murdoch, con uno dei suoi tweet: «Solo una lezione per Harry, evitare playmate con fotocamere». Una bella impresa nell’epoca della tecnologia galoppante, ma sempre di un consiglio utile si tratta. Poi l’australiano è il proprietario del Sun, l’unica testata britannica che ha pubblicato le foto della notte pazza del principe Harry a Las Vegas, venendo meno ad un patto non scritto (e intrapreso dopo la scomparsa di Diana) tra la famiglia reale e la stampa d’Oltremanica per cui si può dare spazio al gossip che riguarda Buckingham Palace, ma meglio non spingersi oltre nell’intimità. Il popolare tabloid addirittura il giorno dopo che il sito americano TMZ aveva messo on line gli scatti imbarazzanti era uscito in edicola con due modelli (pare uno stagista ed una cronista di moda) che replicavano la scena. 

Dagli Stati Uniti minacciano che siano in arrivo documenti ancora più compromettenti. Ma se Elisabetta II e l’esercito di sua maestà hanno già tirato le orecchie al principe, i sudditi sembrano essere dalla sua. O quantomeno disposti a perdonarlo e riderci sopra, come lasciano intendere le fotografie che riprendono decine di commilitoni senza divisa addosso in segno di sostegno ad Harry. «Il pubblico lo ama»: lo ha scritto sempre il solito Murdoch, azzeccandoci. Pare quindi che l’opera di restyling di casa Windsor non abbia subito un brusco stop: dopo la morte di Diana, i pettegolezzi rivelati da diversi componenti della servitù, le gaffe del principe Carlo e lo scandalo finanziario che aveva coinvolto Sarah Ferguson, ex moglie del duca di York, Andrea, erano arrivati prima il fidanzamento ufficiale e poi il matrimonio tra William e Kate a ridare serenità. Intanto Carlo e Camilla erano riusciti ad aggirare le polemiche delle loro nozze e a guadagnare popolarità. Gli addetti all’immagine dei Windsor hanno puntato sulla familiarità, il glamour della nuova arrivata Kate e la simpatia dei fratelli William ed Harry. Al resto ci ha pensato la regina, con il Diamond Jubilee per i sessant’anni di regno e interpretando se stessa nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, lancio con il paracadute compreso. 

Il pubblico ama Harry o forse non ci fa più caso: alle sue scorribande non solo si è abituato, ma le alimenta, ipotizzando chissà quali avventure e quali relazioni sentimentali. Harry imbraccia la mitragliatrice durante una missione in Afghanistan e scherza con Usain Bolt. Gioca a rugby (e pur essendo principe di Galles, allo stadio si presenta con la maglia inglese) e alza il gomito con amici e commilitoni. Si rende protagonista di storie a cui avrebbero tanto voluto partecipare lettori e telespettatori. A suo modo, in ogni senso, ha contribuito a rendere la famiglia reale meno elitaria proprio quando le ultime barriere sociali cadono di fronte al flusso continuo di informazioni non filtrate e incontrollabili. Il tempo della democrazia fagocitante e mediatica. Un solo accorgimento pragmatico: per una serie di eventi potrebbe comunque diventare sovrano. E’ un soldato, con i gradi di capitano: dovrebbe conoscere bene il significato dell’espressione “farsi trovare pronti”. 

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 16:53