Un Mig-21 siriano atterra in Giordania

I radar dell’aviazione siriana, ieri pomeriggio, avevano perso il contatto con uno dei loro caccia Mig–21 in volo di addestramento. L’aereo è atterrato poco dopo a Mafraq, nel Nord della Giordania. Il pilota, Hassan Mehri al Hamade, ha disertato. Ha chiesto e ottenuto asilo politico nel regno arabo hashemita. Come in Libia un anno fa, anche le forze armate siriane iniziano a perdere pezzi. È il preludio di un collasso interno al regime di Assad, come lo fu per quello di Gheddafi?

Limitandoci al singolo caso del pilota disertore, egli è originario di Deir Ezzor, una delle roccaforti della ribellione, molto spesso bersagliata dall’esercito sin dall’inizio dell’insurrezione nella primavera del 2011. La famiglia di Hassan Mehri al Hamade, secondo il Cns (il governo ombra dei ribelli siriani), era già nota alle autorità per idee sovversive. La repressione non dà tregua: solo ieri si contano 61 vittime, secondo fonti dell’opposizione. E dunque si spiega il gesto coraggioso del pilota. Nel pomeriggio di ieri, le fonti ufficiali di Damasco hanno fatto di tutto per negare l’evidenza dei fatti. Prima si sono limitate a riportare la perdita di contatto con il Mig–21. Poi, quando è stata diffusa la notizia del suo atterraggio in territorio giordano, hanno dichiarato che fosse una manovra di emergenza. Tuttavia le fonti del Cns iniziavano a seminare dubbi: solitamente i Mig–21 compiono le loro missioni (anche quelle di addestramento) in stormi di due o tre, mai da soli. Alla fine sono state le fonti ufficiali di Amman a porre fine ad ogni dubbio. Poche ore dopo l’atterraggio, «Il Consiglio dei Ministri – ha riferito il portavoce del governo giordano Maaytah – ha deciso di garantire al colonnello Hassan Mehri al Hamade, su sua richiesta, l’asilo politico». Il regime di Damasco, a questo punto, non ha potuto far altro che gridare al “tradimento” e intimare alla Giordania la restituzione di pilota e aereo.

Ma nei prossimi giorni, potrebbe essere lo stesso dittatore Bashar al Assad a dover chiedere asilo politico all’estero. Secondo fonti del quotidiano britannico The Guardian, infatti, Regno Unito e Usa sono pronti a offrire al presidente siriano un lasciapassare e l’immunità. Se lascia il potere. L’iniziativa avrebbe anche l’appoggio della Russia. Secondo il The Guardian, il premier britannico David Cameron e il presidente Usa Barack Obama, hanno ottenuto il viatico del presidente russo, Vladimir Putin, nel corso dei colloqui bilaterali separati avuti al G20 in Messico.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:39