Anglicani e Cattolici uniti in un coro

L'ecumenismo sarà la cifra portante del pontificato di Benedetto XVI. E l'importanza di questa missione si capisce anche dal fatto che proprio ogni mezzo a disposizione viene usato per lo scopo. Non ultima la musica, che Benedetto XVI capisce, apprezza e ama. 

Per la prima volta nella storia, il celebre Coro dell'Abbazia di Westminster canterà nella Basilica di San Pietro. L'evento vedrà i cantori esibirsi insieme con i componenti del coro della Cappella Sistina sia il 28 giugno - durante i primi vespri della Solennità dei Santi Pietro e Paolo che il Papa presiederà in San Paolo Fuori le Mura - sia il giorno dopo nella Messa presieduta da Benedetto XVI nella Basilica Vaticana. Su invito della Santa Sede, i membri del coro anglicano fonderanno la propria arte polifonica, conosciuta in tutto il mondo, con quella del Coro della Cappella Musicale Pontificia "Sistina", diretto da monsignor Massimo Palombella. Teatri d'eccezione di questo inedito storico saranno la Basilica di San Pietro, il 29 giugno, e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il giorno prima.

È stato il Papa stesso, informa un comunicato, a chiedere che la collaborazione musicale fra le due compagini "rifletta la vocazione cristiana del coro ed incoraggi il ricco scambio di esperienze tra le due tradizioni liturgiche e culturali. Poiché - viene colto nella nota - l'Abbazia di Westminster ha come titolo formale quello di 'Chiesa collegiata di San Pietro', il fatto che entrambi i cori celebrino insieme il loro patrono darà all'evento un'importante risonanza comune". Un primo passo è già stato compiuto: la Cappella è infatti appena rientrata da Londra, dove per due giorni ha celebrato concerti e incontri con la controparte anglicana. L'amministratore del coro, Michelangelo Nardella, spiega: «Un'enorme partecipazione e un grande affetto. Una trasferta veramente molto importante». 

L'invito a Roma scaturisce dalla visita che Benedetto XVI fece all'Abbazia nel settembre 2010, durante la sua visita in Gran Bretagna, che vide il Pontefice fermarsi in preghiera sulla tomba di Edoardo il Confessore, insieme con l'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, il quale si è detto «molto lieto del fatto che il Coro dell'Abbazia prenda parte alla celebrazione della Solennità di San Pietro a Roma». «Celebrare insieme la sua testimonianza apostolica e il suo esempio - ha aggiunto - è un forte richiamo alla vocazione comune delle nostre Chiese ad essere fedeli, oggi, alla pienezza apostolica del Vangelo». Anche il decano di Westminster, il reverendo John Hall, ha definito "meraviglioso" l'invito ricevuto. «Mi conforta - ha confidato - questo segno del desiderio del Santo Padre di attingere alla ricca tradizione anglicana che caratterizza il culto quotidiano nell'Abbazia di Westminster. È quanto mai importante che i cristiani di differenti tradizioni preghino insieme e ricevano i doni gli uni degli altri». Nel nome dell'ecumenismo sognato e voluto dal Papa.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:42