Sarkozy piange in anticipo

Ultimo giorno di campagna elettorale per il primo turno delle presidenziali in Francia. Da oggi entrerà in vigore un silenzio di tomba sui sondaggi e sulle intenzioni dei candidati. Quindi dobbiamo basarci sui dati dei sondaggi di ieri per cercare di prevedere chi vincerà nel primo turno di domani. Ci sono quattro candidati principali che si contendono l'accesso al ballottaggio: il presidente uscente Nicolas Sarkozy (Ump, centro-destra), lo sfidante di sinistra François Hollande (Partito Socialista), il candidato dell'estrema sinistra Jean Luc Mélenchon (Front De Gauche) e la candidata dell'estrema destra Marine Le Pen (Front National). Tutti hanno chance di registrare un buon successo personale. Tutti tranne uno: il presidente uscente, che non può che perdere. In termini relativi (un calo di voti) o assoluti (essere sorpassato da Hollande). I sondaggi sono concordi su queste previsioni. Lo sfidante socialista consolida il suo vantaggio su Sarkozy stando a un sondaggio Bva, che lo vede al 30% delle intenzioni di voto contro il 26,5% del presidente. Per l'istituto Tns-Sofres, invece, Sarkozy e Hollande sono alla pari con il 27%, ma al secondo turno il socialista è destinato a staccare il capo dello stato in carica di 10 punti (55% a 45%). Un terzo istituto, Ipsos, dà un distacco a favore di Hollande al primo turno ancora più netto, 29% contro 25,5%, di 12 punti al ballottaggio (56% a 44%).

L'umore di "Super Sarkò" riflette la tendenza negativa registrata nei sondaggi. Nel suo ultimo comizio, ieri, ha addirittura ammesso le sue colpe. «L'errore che ho commesso all'inizio del mio mandato - ha detto Sarkozy - è di non avere capito la dimensione simbolica del ruolo di presidente e di non avere messo abbastanza gravità nella mia azione. Sono rimasto, in pratica, ministro. Essere presidente è differente. Ho impiegato del tempo a capirlo. Il presidente deve essere al contempo vicino (al popolo, ndr) e solenne». Con un incredibile lapsus freudiano, Ted Koppel, il corrispondente della Tv americana Nbc, ha salutato Sarkozy, fuori dall'Eliseo, con un semplice: «Buongiorno signor Nicolas Sarkozy». Un Sarkò visibilmente seccato lo ha subito ripreso: «Guardi che sono ancora il presidente». Quel lapsus e quella reazione sono il sintomo di una sconfitta annunciata.

Gli altri candidati, Marine Le Pen e Jean Luc Mélenchon, sono entrambi dati al 14% dai sondaggi. Ma Mélanchon può, al secondo turno, allearsi con Hollande e far pesare il suo elettorato. Benché sia lo stesso Mélenchon a negare di essere una costola di Hollande, la maggioranza dei francesi si attende un'alleanza fra i due. Mentre il 14% di francesi che voterebbero per la figlia di Le Pen, non può che essere sottratto a Sarkozy. Benché Marine Le Pen abbia cercato di smarcare la sua formazione da qualsiasi accusa di neofascismo, la sua posizione contro l'euro, gli immigrati e il capitalismo finanziario ne fa uno dei "babau" preferiti dei media europei, oltre che francesi. Il presidente dell'Ump sarà costretto a respingere ogni endorsement nazionalista, per evitare di essere messo sulla graticola dall'opinione pubblica dell'intera Unione Europea.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:39