Sarkò scatena la caccia ai jihadisti

Si avvicina il rush finale della campagna elettorale francese e il presidente uscente Nicolas Sarkozy si è affrettato a fare un altro repulisti di integralisti islamici. Dieci persone sono finite in manette in seguito ad un'operazione della polizia in diverse città francesi. I controlli riguardano diverse città dal Nord al Sud della Francia, da Roubaix a Marsiglia.

Le nuove retate giungono a pochi giorni da quelle del 30 marzo, quando in numerose periferie cittadine la polizia ha fermato individui sospettati di appartenere ad organizzazioni islamiche fondamentaliste. In particolare a Forsane Alizza, un gruppo già disciolto in febbraio per ordine del Ministero dell'Interno che incoraggia i suoi membri a combattere con le armi gli interessi americani e di Israele. Martedì, 13 dei 17 fermati in quelle prime retate sono comparsi davanti al giudice per essere incriminati con l'accusa di associazione a delinquere a scopi terroristici e detenzione illegale di armi. Alcuni di loro progettavano almeno due sequestri di persona ai danni di ebrei francesi: un magistrato di Lione (il giudice Albert Levy, secondo l'emittente Europe1) e un dirigente lionese della Lega di Difesa Ebraica. Secondo quanto riferisce Le Figaro, che cita fonti vicine all'indagine, le due personalità erano entrate nel mirino degli islamisti che li consideravano «ostili al mondo musulmano».

Quanto alla nuova retata, la polizia è intervenuta in particolare a Roubaix, nel Nord, e a Marsiglia, nel Sud, ma altre operazioni sono state condotte a Carpentras e Valence, nel Sud, a Pau, nell'Ovest e nel Lot-et-Garonne, Sudovest. Il mandato riguarda un'inchiesta preliminare della procura antiterrorismo parigina, affidata ai servizi di informazione. Le persone fermate ieri sono sospettate di aver compiuto viaggi in Afghanistan e Pakistan, per prendere contatti con Al Qaeda e altre organizzazioni jihadiste. L'operazione, benché indipendente dall'indagine che riguarda Mohamed Maher, lo stragista di Tolosa, rientra perfettamente in una serie di misure dure contro gli ambienti islamici radicali. Se le prime retate del 30 marzo scorso avvenivano a solo un giorno di distanza dalla pubblicazione di una lista nera di imam radicali (fra cui lo sceicco Qaradawi) che non possono mettere piede in Francia, quest'ultima operazione è stata condotta meno di 24 ore dopo un'espulsione di predicatori dell'odio. A prescindere dal momento elettorale la Francia sta improvvisamente scoprendo di avere un nemico in casa, molto più potente e aggressivo di quanto non pensasse. Dopo le elezioni le autorità francesi torneranno a dormire?

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:49