Pure il nuovo Kim viola le promesse

Nonostante tutti gli avvertimenti della comunità internazionale, la Corea del Nord ha deciso comunque di procedere con i preparativi del suo ultimo test missilistico. Nuove immagini satellitari, pubblicate dalla Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (Sais) rivelano che il sito di lancio sia già in allestimento dalla settimana scorsa. L'esperimento è previsto in un periodo di tempo che va dal 12 al 16 aprile. Più probabilmente il 15, nel 100° anniversario della nascita di Kim Il-sung. La decisione di Pyongyang viola la Risoluzione Onu 1718 del 2006, secondo la quale la Corea del Nord è obbligata a «non condurre ulteriori test nucleari o lanciare missili balistici», oltre a «sospendere il suo programma missilistico a lungo raggio». Inoltre viola il recente accordo fra Corea del Nord e Stati Uniti, secondo cui, in cambio della sospensione dei programmi nucleare e missilistico, Pyongyang avrebbe ricevuto 240mila tonnellate di aiuti alimentari. Per aggirare questi ostacoli diplomatici, il regime nordcoreano afferma che il test non sia militare, perché mira al lancio di un satellite civile, il Kwangmyongsong-3. E per cercare di rassicurare la comunità internazionale, il "regno eremita", il 29 marzo, ha aperto le porte a ispettori internazionali, che possano monitorare la natura "pacifica" dell'esperimento spaziale. Tuttavia la sostanza non cambia: il vettore è comunque un missile balistico intercontinentale. A metà aprile potrà anche essere impiegato solo per lanciare un satellite, ma in futuro potrebbe anche essere usato per lanciare una testata nucleare. In sintesi: anche il nuovo dittatore Kim (Jong-un) dimostra di non voler rispettare alcuna promessa. Talis pater...

Di fronte a questa palese violazione degli accordi, si sono percorse due strade diverse. Il governo nipponico, più preoccupato dall'esperimento del vicino regime comunista, si sta preparando ad abbattere il missile, nel caso dovesse violare lo spazio aereo giapponese. Il ministro della Difesa Naoki Tanaka, ha ottenuto ieri l'autorizzazione del governo ad abbattere l'ordigno. Per intercettarlo, da una settimana le forze armate del suo Paese, stanno schierando sistemi anti-missile di terra (Patriot Pac-3) e navali (Standard SM-3). Gli Usa, geograficamente più lontani dalla crisi, stanno lavorando di diplomazia. Barack Obama, a Seul, dovrebbe aver raggiunto accordi con la Cina, per esercitare una duplice pressione su Pyongyang. Nel frattempo ha sospeso l'accordo sugli aiuti alimentari ai nordcoreani. La pressione cinese, però, sinora non si è vista.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:34