L’antisemitismo ebraico e la Shoah

Esiste, com’è noto, un antisemitismo ebraico sui generis, che si manifesta in due modi. Il primo è antico, appartiene agli israeliti che maledicono sé stessi per il semplice fatto di essere nati ebrei e perciò accomunati senza colpa ai pregiudizi antisemiti, persino se abiurano la religione di Abramo. Il secondo è recente, ha contagiato alcuni ebrei che, non per essere ipercritici con la difesa d’Israele esercitata in modo brutale, ma per averla paragonata negli effetti al genocidio patito dai confratelli per mano di Adolf Hitler, si distinguono a fatica dagli antisemiti viscerali e professionali.

Lo sterminio nazista degli ebrei, da quando nel dopoguerra le parole Shoah e Olocausto hanno preso a definirlo in senso proprio, è stato identificato con genocidio, sicché i tre vocaboli hanno finito per diventare un tutt’uno. Nel secolo scorso le simpatie ebraiche per la sinistra e addirittura per il sovietismo traevano linfa dalla sacrosanta esecrazione verso gli autori dello sterminio, che di sinistra non erano. Ma accadeva questo, che gli sterminatori alla maniera di Iosif Stalin non erano considerati esecrabili quanto gli sterminatori alla maniera di Hitler perché la Shoah (Olocausto) era stata di fatto e deve essere considerata in teoria unica e irripetibile per la sua intrinseca caratteristica essenziale: la programmatica pianificazione della modalità e della quantità delle uccisioni. Se qualcuno, rarissima avis, si azzardava a mettere sullo stesso piano d’infamia criminale Hitler e Stalin, rischiava di essere automaticamente paragonato a un nazista più nazista dei nazisti, violentatore della verità storica sacramentata.

Nel secolo presente, l’antisemitismo risvegliato dall’eccesso di legittima difesa di Israele ha contagiato anche certi ebrei che, per apparire “obiettivi”, non disdegnano d’intrupparsi nella compagnia degli sfrontati che chiamano genocidio dei palestinesi ciò che genocidio non è, così rinnegando pure l’unicità dell’Olocausto e forse sé stessi, moralmente parlando. Se a Gaza è in corso un genocidio, la Shoah ebraica perde la sua tragica unicità e l’assoluto rispetto da cui è stata sempre circondata, ma non, appunto, dai sodali politici, di ieri e di oggi, dei gazawi. Paragonare la Shoah alle carneficine e alle distruzioni perpetrate dal governo israeliano nella guerra contro Hamas è infondato e immorale. Che anche una frazione di ebrei, in buonafede o in malafede, indulga al paragone non lo rende meno infondato e meno immorale, mentre fa assomigliare loro agli antisemiti.

Aggiornato il 02 ottobre 2025 alle ore 12:57