Ordine dei giornalisti o dei valvassini?

Guido DUbaldo, Serena Bortone e Roberto Rossi hanno il diritto di manifestare pro, contro, a Roma o a Scurcola marsicana, ma non possono coinvolgere anche me e altri iscritti all’Ordine dei giornalisti del Lazio nelle loro isterie antisioniste. Che vadano, dunque, a marciare, ma a nome loro, stampato e ben marcato sulle bandiere insieme ai complici e sostenitori di Hamas e della Jihad. D’Ubaldo, almeno lui dimostri la stessa sportività, spesso propalata a mezzo stampa, dichiarando d’essere un tifoso romanista capace di mantenere rapporti amichevoli con Claudio Lotito (un laziale rancoroso, però, potrebbe esclamare: “è naturale che un perfido giallorosso ami Lotito”). E la sportività si dimostrerebbe dichiarando che non l’Ordine, ma alcuni giornalisti, seguaci del manzonianovecchio malvissuto... canizie vituperosa... due occhi arrossati e infuocati… un sogghigno di compiacenza diabolica”, andranno all’assalto del vicario di provvisione chiamato Benjamin Netanyahu. Se non soffrono il mal di mare, magari s’imbarchino su qualche barchetta e sfidino pure la Marina israeliana, che cercherà di difendere le proprie acque.

Come certi oscuri parlamentari in cerca affannosa di notorietà, potrebbero mettere in gioco per la causa pro-Pal i loro corpi, la propria incolumità, esponendosi alla giusta reazione israeliana, che dopo l’orrore del 7 ottobre 2023 non tollera più provocatori, guitti, esagitati, politicanti davanspettacolo. Qualsiasi disgrazia capiterà ai nuovi Anselmo (Passa un giorno, passa laltro, mai non torna il prode Anselmo, perché egli era molto scaltro, andò in guerra e mise l’elmo... Fu alle nove di mattina che l’Anselmo uscìa bel, bel, per andare in Palestina…) non ci rattristeremo per la semplice ragione che ognuno è responsabile delle proprie azioni e nessuno sano di mente verserebbe una lacrima per gesti sconsiderati finiti nel baratro, com’era prevedibile. Anzi, sommo gaudio, visto che uno dei cancelli del paradiso islamico, viene immediatamente dischiuso per i temerari che affrontano impavidi il periglio in nome di Allāhu akbar. Non so se gli audaci colleghi veleggeranno con la Flotilla, ma, nell’ipotesi marinara, non pretendano di far salire a bordo l’intero Ordine, che mai e poi mai può essere utilizzato come proprietà privata del presidente e dei dirigenti. No, egregi D’Ubaldo, Rossi e Bortone, l’Ordine non è il vostro regno e gli iscritti non sono né i vostri valvassini e tantomeno servi della gleba.

Aggiornato il 05 settembre 2025 alle ore 16:08