Un “Iron Dome” mediatico per Israele

Vinta la guerra contro i propri nemici (Iran, Hamas, Hezbollah, Houthi, eccetera) Israele sta perdendo nettamente sul campo di battaglia della narrazione degli eventi. Per questo avrebbe bisogno di un “Iron Domemediatico, una cupola di ferro fatta di informazione veritiera che fermi i missili caricati con le menzogne e le calunnie fabbricate – ad esempio a Gaza da Hamas – e subito riversate nelle capienti e accoglienti buche delle lettere travestite da giornali di informazione e opinione. Che oramai si bevono di tutto oggi giorno, essendosi rotti gli argini della decenza e persino della logica matematica. Urlare all’antisemitismo ormai non basta più. Le canaglie che prima si vergognavano di farsi vedere nei convegni e camminavano raso i muri adesso sono gettonatissime nei talk-show. E ognuno crede di potere dire la propria mimetizzandosi in questa giungla di informazioni false e balzando fuori al momento opportuno organizzando ripetuti attentati mediatici. Tanto dà loro ragione il Papa e il presidente della Repubblica. Sia pure basandosi su quella falsa e deviata narrazione. Che però al momento è l’unica presente sul campo.

Facciamo un esempio, la distribuzione degli aiuti, boicottati sia dalle agenzie dellOnu sia da Hamas. Che spara sulla folla con terroristi a volte travestiti da soldati. Come documentato da da decine di video che però, circolando un po’ “random” o non vengono presi sul serio o liquidati come “Propaganda sionista”. Esiste solo un sito e un canale whatsapp, quello dell’associazione 7 ottobre”, che però è un po’ pochino come possibile “Iron Dome” mediatico. Mettiamoci pure il canale Telegram di Lion Udler, informatissimo su tutto anche perché ampiamente rifornito di filmati e statistiche dall’esercito e dal Mossad. Ma è ancora poca cosa. Ci vorrebbe una rete di informatori corretti e non sorretti da ideologie o da tifo di parte simil calcistico. Purtroppo ci sta anche un vizio di fondo: tutti credono – e soprattutto vogliono credere – al ministero della Sanità di Hamas, che è un ossimoro e un contro senso logico. Ma se un sito israeliano trasmette dati e filmati, quelli vengono subito bollati come falsità e propaganda. E forse proprio il rovesciamento di questa prospettiva di fondo sarebbe il vero Iron Dome mediatico.

Bisognerebbe far capire che l’esercito terrorista di Hamas, ormai a corto di missili e armi in genere, ha deciso di puntare tutto sulla disinformazione militante. Sapendo di potere contare sul fatto che queste balle se le beve volentieri una fetta di opinione pubblica cui Israele sta semplicemente sullo stomaco. Da quando è nato. Non potendo più sparare SCUD, Katiuscia o altri ordigni iraniani, i capi di Hamas e Hezbollah hanno capito che si può vincere una guerra mediatica sparando, per così dire, “cazzate”. I filmati inclusi in questo articolo documentano, ad esempio, che Gaza è piena di aiuti ma che ancora non vengono ritirati e rischiano di deperirsi al sole (vedi video qui). O anche che i jihadisti dentro i tunnel si abboffano di cibo sottratto alla povera gente (vedi video qui). E però Israele è lo Stato canaglia che fa morire tutti di fame.

Perché nessuno ritira gli aiuti? Perché le agenzie dell’Onu hanno un interesse convergente con quello dei terroristi: fare si che venga sciolto il nuovo organismo molto più efficiente di distribuzione aiuti ideato da Donald Trump con gli israeliani. E quindi da una parte si rubano gli aiuti per darli ai jihadisti o venderli al mercato nero, e dall’altra si intimidiscono i pochi gazawi ribelli se del caso sparando su loro, Tanto poi il mondo da la colpa a Israele di default. Ecco se una squadra di operatori mediatici sapesse usare la verità e la realtà sul campo con la stessa destrezza con cui si guidano gli aerei F-34 allora si che la guerra mediatica potrebbe cambiare verso.

Ci vuol coraggio e servono anche colleghi attenti, non gente come quella che si sente concionare dieci ore al giorno su Rai Radio 3 o inviati come quelli dei maggiori quotidiani italiani che sin dall’8 ottobre 2023, usando la formula del “Ministero della Sanità di Hamas” e quella “dati convalidati dall’Onu”, sta riempiendo l’etere di notizie incontrollabili e quasi tutti false e molte anche smascherate. Ma non basta, ormai il pregiudizio contro Israele e gli ebrei è così forte che sembra non esserci possibilità di invertire la rotta. Neanche Joseph Goebbels avrebbe saputo fare di meglio. Ma qui non c’è una mente dietro tutto ciò, solo la vigliaccheria e il conformismo di buona parte della informazione italiana, europea e americana. Specialmente quella orientata a sinistra. E anche quella cattolica comunista, per non farsi mancare niente. Entrambe ostili a Israele sin dal 1967. Se non dal 1948.

E nel sottofondo c’è anche il secondo piccione da prendere con la stessa fava di disinformazione globale: combattere Trump e la destra americana usando l’odio contro Israele. E contro gli ebrei in genere. Finora è stato come un gioco da ragazzi. Vedremo se qualcuno sarà in grado di progettare un “Iron Dome” mediatico per salvare il salvabile. Al posto di Benjamin Netanyahu io ci farei una seria riflessione.

Aggiornato il 25 luglio 2025 alle ore 09:49