Giù le mani dall’Iran, grida la sinistra

L’acuirsi della crisi in Medio Oriente, dopo l’attacco di Israele all’Iran, sta letteralmente sabotando il logoro armamentario propagandistico del cosiddetto campo largo. Non potendo, almeno per il momento, gettare sul tappeto della politica i soliti argomenti legati alla sanità pubblica, ai morti sul lavoro, al patriarcato, alla discriminazione degli immigrati clandestini, e chi più ne ha più ne metta, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e compagnia cantante si sono trincerati in un generico “giù le mani dall’Iran”, così come dichiarato in prima battuta dai portavoce di Potere al popolo, piccolo partito di estrema sinistra. Ma su tutti, i quali si trovano alle prese con una questione internazionale complessa e sulla cui risoluzione continuano a recitare il mantra che impone di tornare alla politica, alla diplomazia e al dialogo – parole vuote in questo particolare momento storico – spicca la nota di Riccardo Magi, leader di +Europa, formazione che sulla carta dovrebbe rappresentare una delle componenti più moderate del citato campo largo.

Il breve testo appare come un formidabile condensato di cerchiobottismo, anche perché i Paesi che ufficialmente condannano l’attacco di Israele, sotto sotto sperano che sia quest’ultimo a fare il lavoro sporco, eliminando per sempre la possibilità che il regime degli Ayatollah possa disporre dell’arma atomica: “L’attacco di Israele ai siti nucleari iraniani rappresenta un ulteriore elemento di deflagrazione del Medio Oriente. Anche stavolta Benjamin Netanyahu ha deciso di muoversi unilateralmente contro la comunità internazionale che in modo unanime ha condannato il programma nucleare di Teheran. Un attacco che dimostra come Netanyahu sia interessato solo a conservare il potere, con il pretesto della sicurezza di Israele”. Quindi, oltre al fatto che non mi sembra che la comunità internazionale abbia reagito in coro contro l’iniziativa militare delle forze armate israeliane, a parere di Magi sarebbe sufficiente la condanna unanime della comunità internazionale per fermare la costruzione di una bomba che, secondo i principali osservatori dei fatti mediorientali, sarebbe quasi in dirittura d’arrivo? In particolare, Magi e gli altri compagnucci della parrocchietta ritengono che la stessa condanna espressa dalla comunità internazionale, nel malaugurato caso tali ordigni nucleari vengano realizzati, riuscirebbe a impedire che l’Iran consegni alcuni di tali ordigni a qualche organizzazione terroristica, così come si vocifera da tempo? In realtà, comprendiamo benissimo l’imbarazzo di un’opposizione che sul piano della politica estera non tocca palla da tempo, ma in certe situazioni quando non si ha nulla di sostanziale da dire è preferibile tacere.

Aggiornato il 17 giugno 2025 alle ore 09:45