Non è possibile ingannare tutti per tutto il tempo

Sul tentativo di mediazione messo in atto da Donald Trump, mi sono fatto da tempo una certa idea. Idea che contrasta parecchio con le professioni di stima e di considerazione che l’inquilino della Casa Bianca ha più volte espresso nei riguardi di Vladimir Putin, indiscusso capo supremo di una presunta democrazia che si fa molta fatica a definirla tale.

In estrema sintesi, mi sembra evidente che Trump, con l’obiettivo di raggiungere in tempi rapidissimi, se non una pace vera e propria, almeno una tregua prolungata abbia pensato di utilizzare l’arma strategica delle lusinghe per irretire il suo omologo russo. Ciò gli avrebbe permesso di portare a casa un risultato molto importante sul piano del consenso interno, soprattutto dopo il caos creato con i dazi, che lo hanno costretto a tornare precipitosamente sui propri passi. Ebbene, ovviamente non possiamo sapere se il tycoon avesse messo in conto la possibilità di uno smacco, così come si sta delineando da tempo, ma è evidente che il volpone del Cremlino non si è fatto minimamente irretire dal benevolo atteggiamento delle chiacchiere le quali, come è ben noto a chiunque, valgono sempre zero se non sono seguite da congrue azioni concrete. Tanto è vero che, proprio in merito alle stesse azioni concrete, lo spirito degli affari che anima la politica di Trump a tutti i livelli lo ha convinto a riavvicinarsi all’Ucraina di Volodymyr Zelensky – che in questo momento storico è l’uomo più detestato dai nostri odiatori in servizio attivo permanente – stipulando un congruo contratto per lo sfruttamento per le terre rare e, ultimo ma non meno importante, continuando ad alimentare le truppe di Kiev con armi e con il fondamentale supporto dellintelligence.

Inoltre, seppur con una certa gradualità nella comunicazione, l’amministrazione statunitense sta prendendo sempre più le distanze dalla Russia, manifestando una crescente insofferenza nei riguardi dell’atteggiamento dilatorio, fatto di mezze promesse rimangiate nell’arco di poche ore, inscenato dall’autocrazia russa. D’altro canto, sebbene non siano ancora del tutto chiari i motivi che spingono Putin a intestardirsi in una guerra insensata, che ha prodotto centinaia di migliaia di morti e che, cosa fondamentale, rischia di rimanere impanata per moltissimo tempo, oramai qualsiasi pretesto per prolungarla comincerà a seccare anche i suoi più stretti alleati, la Cina su tutti, proprio perché, a questo punto, manca del tutto una prospettiva che possa coinvolgere in minima parte qualunque altro Paese al di fuori della Russia e dei suoi satelliti.

E per quanto abile possa risultare la diplomazia di Mosca, anche per essa vale l’infallibile legge di Abraham Lincoln: “Si possono ingannare tutti per un po’ di tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per sempre”. Odiatori anti occidentali a parte, naturalmente.

Aggiornato il 20 maggio 2025 alle ore 11:50