
Sassolini di Lehner
MATTARELLA RAPPRESENTA L’ITALIA O LA UE?
Ai tempi dell’Urss, ci pensava il Pm Andrej Vyšinskij a seppellire i dissidenti, fossero trockisti, luxemburghisti, bordighisti, bucharinisti o semplicemente mamme mormoratrici, perché non riuscivano a racimolare neppure un tozzo di pane secco per i figli. Palmiro Togliatti, divenuto cittadino sovietico, affrancandosi dall’italianità, considerata una vergogna da miserabile mandolinista, proprio come gli odierni forcaioli europeisti, collaborò col boia Andrej per la progressiva missione di macellare migliaia di comunisti, anarchici, socialisti, italiani, polacchi, spagnoli, tedeschi, ebrei. “Chi non è stalinista finisca, dunque, sotto due metri di terra”, così sentenziò il carnefice Palmiro. Oggi, vigendo l’Eurss, ci pensano i togati romeni, francesi, italiani a mandare in galera, eseguendo gli ukase emessi da Bruxelles, ogni possibile oppositore. L’euro-dittatura non tollera neppure un cenno di fronda al commissariamento dei cittadini europei. Trattandosi di europost-stalinisti non ammazzano più, ma condannano ed incarcerano chiunque non obbedisca. Personalmente, da liberalsocialista, non avrei mai dato il mio voto a Marine Le Pen. Oggi, dopo la condanna a 4 anni, braccialetto elettronico, ineleggibilità con effetto immediato, dichiaro alto e forte, in qualità di professante la religione della Libertà, che farei di tutto per far sì che Marine Le Pen possa prendere il posto di quel patetico toy boy di Emmanuel Macron. Insomma, codesta trista Unione europea in quanto ad intolleranza evoca le dittature del Novecento. James David Vance fu troppo delicato. L’Unione europea è assai peggio. Intanto, in Italia, per non venir superati in tema di sentenze ideologiche, è stata dichiarata obsoleta l’associazione per delinquere, nel caso di guerriglieri di centro sociale che assaltino e devastino il cantiere dell’alta velocità in Val di Susa.
***
Grave lutto nel mondo dello spaccio, dello spettacolo canoro, dell’informazione, del cinema, del teatro, delle tivù, dei tribunali, della Borsa, degli Atenei, della Milano di Giuseppe Sala, della ztl capitolina, delle sacrestie. A tutti loro vanno la mia commossa solidarietà e infinite condoglianze per l’improvvisa, grave perdita di 1.170 chili di cocaina sequestrati nel porto di Gioia Tauro. Solo le migliori nevi se ne vanno.
***
Quando il presidente della Repubblica e capo delle forze armate proclama che le decisioni non sono più rinviabili, penso all’obsoleto articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”) e mi assale un dubbio: stai a vedere che nottetempo è stato riformato pure l’articolo 1 della Carta, presunta la più bella del mondo? Invero, si disse così anche della costituzione sovietica dettata da Iosif Stalin. A riprova che le Carte troppo belle sono spesso la fotocopia dei villaggi Potëmkin, nella Costituzione sovietica del 5 dicembre 1936 stanno scritte le seguenti favolette: “Ai cittadini dell’Urss è garantita dalla legge: a) la libertà di parola; b) la libertà di stampa; c) la libertà di riunione e di comizi; d) la libertà di cortei e manifestazioni di strada”. Il revisionato articolo 1 della nostra bellissima Carta detta: “La sovranità non appartiene al popolo italiano, bensì ai guerrafondai Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron e Keir Starmer”. Le “decisioni non più rinviabili”, in ogni caso, disturbano ed inquietano. Non perché potrebbero rammentare “l’Ora delle decisioni irrevocabili” di Benito Mussolini, decisioni costate la morte di oltre 500mila italiani. Tuttavia, sarebbe una gratuita cattiveria richiamarle ed associarle, un’offesa tale da meritarsi il detto di Eduardo III “Honi soit qui mal y pense”. Comunque, sarebbe da preferire il saggio procrastinatore che suggerì: “Mai fare oggi quello che potresti fare domani, la settimana, il mese o l’anno prossimi”. La fretta, infatti, è figlia di stati ansiosi e contraddice la regola aurea dell’agire: “Meglio rimandare che sbagliare”. Del resto, la gatta presciolosa fa gattini ciechi, tipo Emmanuel, il baronetto Keir o Donald Tusk, micetti che in luogo della pace stra-vedono per la pugna, dove a morire non sono loro. Le esternazioni di Sergio Mattarella, tipo “le decisioni non più rinviabili”, hanno, dunque, il torto di rappresentare non gli italiani, bensì soltanto quattro gatti di euroducetti impopolari. No, presidente Mattarella, visto che non ti tiri fuori dall’Eurss, che elimina per via giudiziaria i dissidenti, non mi rappresenti più.
***
Ragazzotti di Ultima generazione, non solo italioti. Ma anche maomettani ambrosiani, hanno invaso il ristorante di Carlo Cracco, spargendo a spaglio qualche litro di passata di pomodoro. Il raid sprecone ed imbrattatore dei bischeri volenterosi mirava, in nome del pauperismo e della mensa aziendale per tutti, a debellare le pietanze di ottima qualità in luogo delle brodaglie da Gulag, nonché i prezzi troppo alti per i presunti bisognisti. Però, gli spietati vendicatori del borghese piatto gourmet non sono dei genuini morti di fame, essendo dotati addirittura di un ufficio stampa. Non si sa chi siano i mascalzoni finanziatori, ma deve essere gente alla George Soros, intenti a desertificare, distruggere, rimbambire, scassare da veri rompiglioni. Approfittando della ripresa di Jorge Bergoglio, mentre gli rinnovo l’augurio di completa guarigione, trattandosi del mio più prezioso suggeritore, mi viene l’uzzolo, imitando il Pontefice, mio maestro venerabile, gran revisore pure del Decalogo, di aggiornare una parte del Vecchio Testamento: “Ora due clienti giunsero a Sodoma verso sera; Carlo Cracco, appena li vide, si prostò faccia a terra e disse: “Signori miei, grazie d’aver scelto la mia cucina”. Quindi preparò loro un convito, fece cuocere dei pani senza lievito e tante leccornie stellate... ed essi mangiarono. Allora, i Sodomiti ultimi generati circondarono il locale e lo imbrattarono. Non contenti chiesero: “Dove sono i clienti che pagano migliaia di euro per i pani azzimi?”. E intimarono a Cracco: “Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro”. Lo chef rispose “Suvvia, fratelli, non fate questo male!”. Ma i sodomiti di Mala generazione, pressando con violenza, si avvicinarono per sfondare la porta. Allora l’Eterno inviò un plotone di maschioni omosessuali, i famigerati giannizzeri ottomani, i quali fecero agli ultimi generati il servizio pederastico completo, totale e verticale, dall’antipasto al dessert. L’Altissimo, quindi, fece piovere zolfo e fuoco sul carro del pretenzioso orgoglio sodomitico, riducendo a cenere l’intera popolazione degli sporcaccioni di Ultima generazione.
***
Chiedo agli amici dell’Opinione delle libertà se varrebbe la pena di vivere in un mondo, nel quale al posto del geniaccio Elon Musk, il demonizzato, benché odierno erede di Leonardo da Vinci, ci fossero gli obsoleti odiatori come il cattopolitologo Vittorio Emanuele Parsi, l’ammiccante strabica a sinistra Tiziana Panella o il pettegolo Roberto D’Agostino.
***
Da anticomunista viscerale, quindi al di sopra di ogni sospetto, dichiaro che i comunisti stagionati sono di gran lunga meglio degli attuali europrogressisti. Il polacco Leszek Miller, ad esempio, è mille volte più intelligente, affidabile e preparato dell’ondivago, velleitario, vuoto a perdere Donald Tusk. Il compagno Massimo D’Alema, se confrontato, non dico con Elly Schlein, entità del tutto inesistente, ma con il suo rottamatore Matteo Renzi, appare come un gigante della politica, una sorta di Principe scaturito dalle pagine di Niccolò Machiavelli. Mentre Massimo, comunque, produce vino, idee ed iniziative internazionali, Renzi seguita ad emettere fiato per fonemi inutili ed autodistruttivi, gli stessi che lo condannarono alla caduta precipitosa e vergognosa dei consensi dal 40,81 al 2 per cento.
Aggiornato il 01 aprile 2025 alle ore 13:06