Da Sigonella a Cecilia

Sassolini di Lehner

Ratti e topi, anche quelli provenienti dall’Unione sovietica, sono normalmente classificati come roditori. Nella fauna esiste anche la specie dei rosiconi. Entità incapaci di accettare la realtà, condannate, perciò, a masticare amaro, dopo l’ennesimo derby perduto. No, non mi riferisco a Marco Baroni, allenatore generosissimo, umanitario militante, capace in sette minuti di regalare la vittoria a una Roma ancora in lavori di ristrutturazione in corso. No, non parlo di football, perché penso, lacrimando, e con sincera solidarietà, a Tiziana Panella. Su La7 è costretta a registrare, o forse ad incassare come un pugno nello stomaco, la velocissima liberazione di Cecilia Sala, ovvero l’intollerabile successo di Giorgia Meloni, che riporta alla memoria il grande statista Bettino Craxi. Giorgia ha strappato un “” agli Stati Uniti, come Craxi impose un “no”, per la serie l’Italia si fa sentire. Meloni c’è, si sente, si vede, ed è tanta, troppa per i rosiconi.

L’affranta Tiziana prova in vario modo a coprire la sua infinita rosicata, poi non ce la fa più e chiede conforto a Fausto Bertinotti, un gigante rispetto a lei, che, comprendendo lo sconforto della signora, evita, però, la volgarità di sparare sulla Meloni, riconoscendone i meriti ma, in compenso, avvia un’astuta manovra di distrazione in foggia di “all’armi son fascisti”, riferendosi a Donald Trump e a Elon Musk. L’uno incriminandolo di febbrone imperialista, l’altro demonizzato come tenebroso leader dell’internazionale nera. Bertinotti ce l'ha messa tutta per deviare dal tema del successo della Meloni, arrivando sino all’elogio verso Steve Bannon divenuto benemerito in quanto muskfobo. La redazione de L’Opinione delle Libertà con Andrea Mancia e Stefano Cece in testa è accorsa nella sede de La7, per i primi cerotti alla rosicona. Le figlie dell’indimenticabile direttore Arturo Diaconale, Claudia e Valentina, hanno tempestivamente provveduto alle bombole di ossigeno, perché il rosicamento rode e corrode sino all’asma mediatica. Eppure, entrambe rimangono preoccupate per le condizioni della collega.

Eppure, c’è chi sta peggio e, forse, non c’è più niente da fare. Roberto D’Agostino, in pieno delirium furens, dopo aver per giorni accusato Giorgia Meloni di essere responsabile della carcerazione di Cecilia, prima eroina, ora derubricata a “innocua”, oggi, invece di ringraziarla, la incolpa di intelligenza con le teocrazie: “Si intensificano le voci di una possibile scarcerazione dell’ingegnere Mohammad Abedini già nelle prossime ore. Se così fosse, sarebbe una vittoria clamorosa del regime teocratico iraniano, che si riprende la mente dei droni killer, responsabili della morte di tre soldati americani e di migliaia di persone in giro per il mondo, in cambio della innocua giornalista Cecilia Sala”.

Certo, Giorgia Meloni ha le sue responsabilità: ogni giorno riesce a far impazzire un sacco di gente, che, pretendendo di informare, sputa veleno invece di dare notizie. Tuttavia, noi de L’Opinione delle libertà, dopo aver provveduto al pronto soccorso ai rosiconi, ringraziamo Giorgia Meloni, perché c’è, si sente, si vede ed è davvero tanta.

Aggiornato il 09 gennaio 2025 alle ore 10:18