Sassolini di Lehner
Chiedo a fra’ Roberto Pasolini, adesso ospitato anche in Rai, dove la papalina “troppa frociaggine” non manca, di interrompere per un attimo le preghiere dedicate agli arrostiti pederasti di Sodoma, per un’orazione a favore di un suo omonimo, perdutosi in tarda età sulla via Goldman Sachs, peccando ogni giorno ossessivamente in schleinismo, giuseppinismo, luogocomunismo, franceschiellismo, draghismo viscerale. Il tutto a contorno di ripetuti volgari delirii giorgiafobici. Ora, garba pure al peccatore Corrado Augias, quello “dell’orrore il crocifisso alla parete”, ma che non percepì orrore per la frequentazione di servizi segreti di Paesi ostili all’Italia, peraltro covi di assassini, terroristi e brigatisti.
Essere ospitato, allisciato, acclamato nella bubù la sette-te, la tv neo-bolscevica, da “Donat”, così lo ribattezzarono i servizi segreti comunisti cecoslovacchi, non dovrebbe necessariamente essere ricambiato dall’omonimo del frate fino al punto di degradarsi al gossip insolente e gratuito su Giovanni Paolo II. Uno dei più grandi pontefici della storia, secondo il nostro invelenito, frequentava pizzerie e osterie, magari cantando all’oste: Portece ‘naltro litro, che noi se lo bevemo…pe’ falla corta, pe’ falla breve, mio caro oste portace da beve, da beve, da beve.
Il miserevole pettegolezzo si sgonfia immediatamente per l’ignoranza del propalatore: ha aggiunto al Papa presunto beone, un altro compagno di bevute, il segretario Stanisław Dziwisz dato per avvinazzato, benché l’attuale arcivescovo emerito di Cracovia sia stato perennemente preso in giro in patria per essere un polacco rara avis, perché astemio militante. La verità è che il complice di Augias-Donat è costretto all’incessante taglia e cuci di portineria al fine di compiacere sia gli avanzi della Scuola delle Frattocchie, sia i croceristi del “Britannia”, ai quali Papa Wojtyła appare imperdonabile, avendo sputtanato e diroccato i comunisti ed anche il capitalismo dei “vili affaristi”, da George Soros agli svenditori delle aziende di Stato.
Mettiti l’anima in pace e spera che il tuo omonimo fraticello ti preservi dalle fiamme o dai ghiacci infernali. Tutti, pettegoli e no, abbiamo l’appuntamento indifferibile con sorella morte. Arrenditi alla realtà: il solo merito di Mario Draghi, quello d’essere romanista, pur con la rometta vicina alla serie B, non sarà sufficiente per farlo ascendere al Quirinale. Quindi, è inutile arrivare sino alla porcheria giorgiafobica di condire la notizia delle molotov lanciate sulla porta di casa di Francesco Ventola, europarlamentare meloniano, aggiungendo, quasi a giustificare gli incendiari, che a suo tempo fu indagato per corruzione.
Puoi inventarti di tutto, tanto l’unico colle su cui può salire Mario Draghi è quello delle banche d’affari, non sempre pulite.
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La “troppa frociaggine” epifanizzata da Bergoglio sembra essere il turbo-motore immobile che governerà anche la politica italiana. Si sussurra di uno smottamento di Forza Italia verso il Partito democratico. La frana potrebbe esser motivata dalla erculea forza propulsiva di Lgbtqia+ in Mediaset e nel gruppo Mondadori. Silvio Berlusconi, eterosessuale militante sino a dichiararsi lesbico, non avrebbe mai neppure immaginato di poter favorire l’eventuale scivolamento di Forza Italia nella valle di Sodoma. E tanto meno di votare col Pd contro il centrodestra.
Silvio, certo, difese anche i propri interessi e migliaia di posti di lavoro, dalla Fininvest a Segrate, sino a Mediolanum, ma tenendosi sempre a giusta distanza dalle gioiose macchine da guerra post-comuniste. Mai, comunque, avrebbe cambiato il nome di battesimo della sua creatura politica in “Forza Mediaset”.
Silvio non viaggiò mai sul Tajanic, pardon, sul Titanic.
Aggiornato il 02 dicembre 2024 alle ore 09:24