Il teorema di Bruno Vespa

Ospite dell’ultima puntata di Quarta Repubblica, in onda su Rete 4, Bruno Vespa, con poche ma azzeccate parole ha messo a nudo l’offensiva politico-giudiziaria contro l’iniziativa del Governo legata ai centri di accoglienza per gli immigrati clandestini in Albania – che, a mio avviso, rappresenta essenzialmente un deterrente per chi vuole entrare illegalmente in Italia. Evidentemente irritato, come d’altronde buona parte dei nostri concittadini, dall’atteggiamento cavilloso dei magistrati che hanno fatto riportare indietro alcuni di questi immigrati usando il grimaldello dei cosiddetti Paesi insicuri, ha espresso il seguente ragionamento: “Se noi partiamo dal principio che i cento milioni del Bangladesh e gli 80 milioni dell’Egitto (i due Stati a cui appartengono i cittadini oggetto dell’iniziativa dei magistrati di Bologna e di Roma) possono tranquillamente venire in tutta l’Europa, senza che nessuno li fermi, va benissimo, ci divertiamo: è questo il punto centrale”. Ed è questo, ci permettiamo di aggiungere, è ciò che gli esponenti della composita opposizione di sinistra, fautrice di una accoglienza illimitata, dovrebbe spiegare a chiare lettere ai propri sostenitori delle sterminate periferie italiane, in cui l’impatto con la stessa immigrazione clandestina viene vissuto quotidianamente da chi vi abita.

Al di là degli aspetti puramente umanitari, si tratta di un evidente errore di strategia politica a cui il Partito democratico di Elly Schlein sta cercando in parte di porre rimedio spostando l’attenzione sul presunto spreco di quattrini legato alla realizzazione del citato Cpr albanese. Tant’è che, smussando leggermente la retorica sui doveri universali dell’accoglienza, i dem, seguiti a ruota dagli altri cespugli della loro coalizione, stanno ripetendo come un disco rotto che gli 800 milioni spesi per l’iniziativa del Governo si sarebbero dovuto investire nella sanità pubblica. La verità è che un enorme e complesso problema qual è quello legato all’immigrazione clandestina non può né essere risolto con le chiacchiere e né, come per l’appunto la sinistra cerca di fare quando si trova all’opposizione, negandolo. Un enorme e complesso problema che, riprendendo il ragionamento del conduttore di Porta a Porta, non si può comunque risolvere con una indiscriminata politica di accoglienza senza limiti.

Aggiornato il 15 novembre 2024 alle ore 09:30