Una buona legge per far pagare le tasse anche a Sinner

Sassolini di Lehner

Premesso che auguro ogni bene e pomate sempre più rigeneranti al bravo Jannik Sinner; premesso che Montecarlo è la residenza più adeguata per lui, visto che in quel Principato risultano residenti più tennisti che zanzare; premesso che, in luogo di slogan demagogici contro evasioni ed elusioni, basterebbero poche e mirate iniziative legislative, ebbene, esorto Giorgia Meloni a seguire acriticamente gli Stati Uniti anche per le leggi più sensate e sagge, tipo che ogni statunitense, risieda pure dove più gli aggradi, dal Manzanarre al Reno, dall’Artico all’Antartide, le tasse le deve versare comunque alla madre patria.

Ebbene, carissimi Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini e Antonio Tajani, sollevate lo sguardo dalla Penisola e coll’indimenticabile Alberto Sordi spingetevi sino a Kansas City. Mettete, cioè, in cantiere la norma, magari spiacevole per la classe operaia della Ztl e i soci proletari del Tennis Club Parioli, in base alla quale il 45 per cento dei milioni incassati dal monegasco Jannik a colpi di rovescio e volée nell’universo mondo sia recuperato dall’erario italiano. Ovviamente la regola dovrebbe valere per tutti gli italiani residenti nei Paesi fiscalmente paradisiaci.

Aggiornato il 17 ottobre 2024 alle ore 10:29