Ka-mala tempora currunt

Sassolini di Lehner

Tutta Hollywood – e gran parte della California democratica e filo Kamala Harris – stanno soffrendo ed elaborando pateticamente il lutto. Lo sconvolgimento e l’angoscia scaturiscono dalla ferale notizia secondo la quale l’approvvigionamento di droghe potrebbe subire un forte calo. Fatto è che il co-fondatore del cartello di Sinaloa, Ismael Zambada García e Joaquín Guzmán López, il figlio di El Chapo, due grandi e benemeriti fornitori all’ingrosso, sono stati sbadatamente, se non stoltamente, arrestati.

Il cartello di Sinaloa ha sin qui garantito la giusta quantità di cocaina e altra “roba” (ecstasy, eroina, hashish, lsd, marijuana, morfina, fentanyl) ai divi che hanno silurato Joe Biden e promosso Kamala. Si teme che qualche star tossica possa essere tentata dall’insano gesto per solidarietà con i bene-fattori della droga finiti, purtroppo, in manette.

Di certo, la probabile crisi d’astinenza si rifletterà negativamente sulla campagna pro Kamala, considerando che anche la democratica New York, in quanto a consumo di stupefacenti, non si fa guardare dietro. La polizia statunitense, operando codesti temerari arresti, mostra di non comprendere il legame anche emotivo tra spacciatore e consumatore. Ignorando l’umano supporto e l’interdipendenza tra chi domanda e chi offre, l’american policeman – quando fa il secchione manettaro – denota scarsa empatia verso i liberal a stelle e strisce… di neve.

Inoltre, insidia e limita i diritti dei giovani marxisti di buona e ricca famiglia, nonché i pro-Pal viscerali sino alla caccia militante all’ebreo, gli uni e gli altri bisognosi, per pianificare l’itinerario demenziale, quantomeno di “fumo”. Ka-mala tempora currunt!

Aggiornato il 30 luglio 2024 alle ore 09:46