Il vero antisemitismo oggi è a sinistra, a destra l’asilo Mariuccia

Al netto di quei quattro gatti nostalgici di Benito Mussolini e di Adolf Hitler che pure esistono, più in Germania che in Italia, va detto che oggi il vero antisemitismo è a sinistra. In tutto il mondo. E si estrinseca nell’odio verso Israele e i suoi abitanti, nell’indifferenza agli stupri e ai femminicidi di massa come quelli perpetrati il 7 ottobre 2023. E nel conformismo filo-Hamas che oramai ha inquinato la maggior parte delle università americane ed europee, aiutato anche dalle generose donazioni di alcuni Paesi arabi come il Qatar, che a loro volta finanziano anche Hamas a Gaza. Una situazione veramente eversiva.

Allora, si chiederà il lettore, magari impressionato dalle immagini “rubate” da Fanpage tra i giovani di Fratelli d’Italia, come chiamiamo quelle orrende manifestazioni con braccia tese, evocazioni del Duce e financo dello slogan nazista per eccellenza (“Sieg Heil”, saluto alla vittoria, ndr)? Beh, un nome ci sarebbe: asilo Mariuccia. Di giovani un po’ “misguided” che non hanno molta educazione e ancora meno fantasia. E che credono che – come i loro coetanei di sinistra – hanno il diritto di inneggiare ad assassini seriali. A sinistra lo fanno con Fidel Castro, Stalin, Lenin, Mao e lo stesso Che Guevara. Così anche loro si sentono in diritto di rimpiangere, nostalgicamente, qualcosa che neanche sanno cosa sia stato: ovvero il fascismo e il nazismo. La carica eversiva però in questo caso è quasi grottesca, vedasi film Vogliamo i colonnelli.

Di fatto, si è creata una sorta di par condicio dell’idiozia. Con la differenza che, mentre è assai difficile infiltrarsi in un centro sociale con una telecamera nascosta – dove magari si inneggia anche alle stragi degli ebrei perpetrate da Hamas ed Hezbollah, tra una canna e l’altra – molto più facile è fare abboccare i ragazzotti dell’estrema destra. Tanto è vero che è la seconda volta che i prodi infiltrati di Fanpage ci riescono.

A proposito di questa forma di “giornalismo d’inchiesta”, va detta una cosa: Fanpage (come Julian Assange per altri versi) non rappresenta una maniera eroica di fare informazione. Anzi, ci sono violazioni pesanti da codice penale. Basti pensare che un investigatore di polizia giudiziaria, per fare la stessa cosa negli stessi ambienti con sospetti di estremismo anche islamico, deve chiedere l’autorizzazione a un magistrato. Loro, gli pseudo-eroi che hanno sputtanato l’asilo Mariuccia della destra giovanile per danneggiare il Governo in carica, di questa autorizzazione possono farne a meno. In nome di un malinteso diritto all’informazione. Vissuto come quello che c’era nella Germania Est. “Le vite degli altri” vengono così danneggiate, senza neanche un motivo vero e proprio e tantomeno una notizia di reato.

Questo metodo in Italia – se qualcuno sta in odio o sta sul c…o alla sinistra – può essere ripetuto mutatis mutandis. Ci si intrufola in una festa privata e si filma chi assume droghe o chi si apparta per fare l’amore. Tanto, poi, i giornali e le tivù, pur di vendere copie o di fare audience, di certo non esitano a utilizzare queste scorciatoie per il successo. E a mandare in onda o pubblicare tutto ciò che si può ramazzare.

E quelli che si prestano a simili nefandezze? Che si può dire di loro? Il vero problema è che certi giornalisti credono di essere pm d’assalto, anche se gli manca il quid. Cioè lo stipendio. Inoltre, una volta utilizzati e strumentalizzati, rischiano di essere scaricati nel momento di dovere sopportare le inevitabili conseguenze di questi comportamenti. Contenti loro.

Aggiornato il 02 luglio 2024 alle ore 09:47