La visione ideo-illogica delle Università antioccidente

In pochi anni l’estremismo antioccidentale della sinistra, sempre coccolato dal Dopoguerra in poi, ha fatto un salto di qualità nella categoria dello spirito dei disvalori. È passato infatti da una visione strettamente ideologica della società a una “ideo-illogica”.

Il “Sol dell’avvenire” e stato sostituito dalla ricerca impossibile di una società dei diritti – asseritamente conculcati dagli Usa e Israele e dalla Europa unita e dalla Gran Bretagna – andando a seguire modelli come la Cina, la Russia putiniana, l’Iran, per poi finire ad Hamas. Si vede già dal fenomeno dei Brics. Che da alleanza economica per creare un polo commerciale alternativo al dollaro e all’euro è andato trasformandosi in una sorta di alleanza di Stati canaglia e di altri aspiranti tali.

Partendo da un’educazione universitaria, che metteva il colonialismo anglo-francese e l’imperialismo americano come primi motori immobili di tutte le nefandezze mondiali – dimenticando chi ha liberato il mondo dal nazifascismo prima e dal comunismo poi – si è giunti alla conclusione che l’ordine mondiale di Yalta doveva essere sostituito da quello che Ronald Reagan e altri presidenti conservatori americani già individuavano come “the axis of evil”, l’asse del male.

Il terzomondismo ha fatto così più danni in 50 anni che il colonialismo in tre secoli. I Paesi “liberati” da oppressori, che colonizzando avevano costruito intere Amministrazioni statali che ancora funzionano da impalcature sia pure per Stati non democratici, hanno abbracciato la visione “woke” della società. E astuti regimi del mondo arabo hanno inquinato con le loro donazioni le migliori università americane, spingendo i genitori più avveduti a dubitare se sia il caso di continuare a pagare rette da 50mila dollari annui per ritrovarsi un figlio o una figlia militanti filo-Hamas.

Ma la cosa che stupisce è che tutto ciò non è più una visione utopica, estremista e ideologica della società, bensì “ideo-illogica”. Si vogliono tutelare i diritti dei gay, sventolando le bandiere palestinesi di Gaza, dove gli omosessuali vengono impiccati sommariamente come i ladri di cavalli nell’antico West. Si fa il #metoo sorridendo a Teheran, dove le donne valgono per legge la metà dell’uomo e le mogli sono trattate alla stregua di posaceneri. Superare questa ultima trovata folle di chi odia se stesso, insieme alla società dove è nato libero, non sarà un compito facile, ma un’impresa ardua che durerà anni se non decenni.

Aggiornato il 10 giugno 2024 alle ore 11:07