“Profumo rubato. Il caso Fassino finisce in Procura”.
Vi sembra normale che un giornale di tiratura nazionale come Il Messaggero possa titolare così in prima pagina? Se una persona fa una grandiosa c...ta, come sembra che sia avvenuto in questo episodio di tentato taccheggio da parte dell’ex ministro e storico esponente del Partito democratico Piero Fassino, vi sembra giusto che debba esservi impiccato per il resto dei suoi giorni e linciato mediaticamente per settimane, se non per mesi? E vi sembra logico “aprire un’inchiesta” su questo, con interrogatori, testimoni (possibilmente “super”) con un generoso dispendio di denaro pubblico? Non bastavano i titoli dei primi due giorni su noti quotidiani a trazione populista? Non bastava l’inevitabile figura di guano? Lo volete morto a Fassino? Così come da tempo “l’è morta” la pietà per qualsivoglia persona famosa, a partire dai politici, che commetta un errore, un reato o per l’appunto una sesquipedale c...ata, e si faccia beccare?
A me non sembra affatto giusto. Né corretto. E in più il sospetto è che tutti quelli che adesso inzuppano il cornetto moralista (degli stenterelli) in questo ghiotto cappuccino, lo facciano per bassissimi motivi morali: rivalsa, vendetta, odio verso l’uomo Fassino e, perché no, scorciatoia per il successo. I giornali vendono di più e i pm che “aprono l’inchiesta” su ’sta c...ata diventano famosi. In fondo una prima pagina per un tentato taccheggio è un’occasione da non farsi scappare. A ben vedere il vero “caso Fassino” è proprio questo.
Aggiornato il 30 aprile 2024 alle ore 12:37