Sassolini di Lehner
Appresa la notizia di colleghi capaci d’interpretare la professione in maniera vertiginosamente originale, tipo farsi inviare scoop preconfezionati a domicilio, come qualche Crispy McBacon da Glovo, quindi, rispedire gli articoli perché siano valutati e corretti dalle medesime fonti, per mera carità corporativa, invece di stigmatizzare impietosamente codesti digitatori di notizie sgraffignate da fedeli (?) servitori dello Stato, abbiamo incaricato il nostro Giancarlo Lehner di prenderli amichevolmente per i fondelli, attribuendo a cotanta tipologia di giornalista il marchio di alfabetizzato fluido e alternativo.
Satura tota nostra est, scrisse Quintiliano. Noi dell’Opinione delle Libertà siamo umili e militanti eredi del grande oratore, avvocato e pedagogo iberico Marco Fabio, che teneva molto all’eleganza e alla correttezza linguistiche.
Mo’ me moccicano porché me faccio rilegge e scurregge l’articulo da mii capoccia.
Mannaggia, porca sanda miseriaccia, hai stata tru, squola bonista, bucciatura mai, che miai accurturato de brutto su panchetti a rutelle.
Non songo, pierò, abbituado a biastimà li sandi, essendo cartocostumista avanzio de sangrestia como lu famuso spirritista.
Mi sparlano indietro che so anarfabeto, che no saccio scrive no piezzo dinquiesta avversu quii brutti figli de bignotta, i seghisti du bolo nord, li nemichi de mi patrone, broglione lu migliardario.
Mapperò, io meco tenco lo curriculo puntuto.
Nevvero che aggio soldando grando bucio, no de culo, benzì morfologgico.
Avento stato vieterano delle freste dell’Unità, in dove aggio cosciuto no sfracellio de salamele, ho stato presto drento in dell’Arbo de giurnalisti... e conno ripieno merido ricoppio le veline addomiciliate per lo giurnale l’Addimani, che “doppotutto avrà stato nantro giurno”, come dicette chella Vivien der firm “Via cor vendo”.
Li mii corruttori de bozza me coregono e me diccono esse più eleganto: after all, tomorrow is another day. Che vordì no saccio.
Infatto, essento perfezionisto, doppo la distesura dogne piezzo, chi nu è ciammai piezzo de merda, porchette lo facette perfettato, sottopogno meo scritto a magistrutto antimaffia oppuro a ufficialo guardiafinanciaro, i mii comparioni paraduli, scribacchioni talenduosi de botta e de sottoguverno. Melo migliorrano.
Accussì, assiemo a Pascale e Andonio, noio, a corpi de dossieri, preservativiamo il dritto a la libertà de zampa e manganellu cuntra la sega de Sarvini e la famigghia dei melloni.
La sòla femmona che ci allepra de core cià tande eccitande gonsonanti – s, c, h, nl – e du sola vocala – e, i – e ce casca indosso da assaio luntano, no poco da monte, nantro da balle.
Noio simmo partiggiani cuntra i nemichi, puro la mormaglia liberaltremogratica, du nostru patrone cumpagno e cum non pocu cumpanatico.
Per linquieste di noio abbiamo stati puro bremiati dallo piedemerito Disordino de giurnalisti, che ha stato ditto: l’omo che pubbrica notizia nu po comette riato.
Ciangarlo Lehnero
Aggiornato il 12 marzo 2024 alle ore 09:38