Il nuovo brigatismo “rosso” sarà filo Hamas

Fare il terrorista è diventato un mestiere, criminale, come un altro. Tanto è vero che i trafficanti di droga all’ingrosso di Colombia, Messico e Venezuela usano le milizie sciite degli hezbollah come consiglieri. E l’Africa jihadista sub sahariana è diventata importante come terminale dei traffici di cocaina verso mezzo mondo. Questo ormai lo sanno pure i sassi. Ciò detto, in Italia – dove i nostalgici anche fuori tempo massimo delle Brigate rosse non mancano – il nuovo antagonismo estremista di sinistra, ma anche di destra, potrebbe facilmente puntare sul proselitismo para-islamista sul modello di Hamas. Che, a sua volta, è l’appendice e il livello armato dei fratelli musulmani in Medio Oriente. E presto in Europa.

L’Europa è proprio il Continente – l’Italia ne fa parte – in cui non sarebbe da escludere una nuova stagione di terrorismo vecchio stile, con ammazzamenti e azzoppamenti mirati, più che stragi indiscriminate sul modello usato in Israele. Stavolta, però, sotto la foglia di fico della lotta al fianco della resistenza palestinese.

Sicuramente, i nostri servizi di intelligence avranno fatto questo tipo di analisi. E si spera che stiano tutti in campana. E, in questo senso, quando la premier Giorgia Meloni afferma di sentire una brutta atmosfera che assomiglia a quella degli anni Settanta, semplicemente denota grande acume e speriamo non anche spirito profetico.

Fare il terrorista è una professione ed è anche ben finanziata, si diceva. Dall’Iran, ad esempio, con la strizzata d’occhio del Qatar e della Russia attuale, non di quella di Pratica di Mare, di certo. Prima c’era l’Unione sovietica e ce ne era per tanti. Adesso ci si arrangia con un simpatico network del terrore e dell’oppressione, che qualcuno si ostina a chiamare “multilateralismo”, come se fosse una variante geopolitica. E pare che ce ne sia quasi per tutte le organizzazioni terroristiche, islamiche e non, del globo terracqueo.

Speriamo di non rivivere in Italia la tragedia degli anni di piombo, perché – pure se si dovesse ripetere sotto la forma della farsa – un bel po’ di sangue sull’asfalto lo lascerà di certo.

Aggiornato il 11 marzo 2024 alle ore 09:29