Rilevare le incongruenze non significa prendere posizioni politiche. Ma è difficile non notare che un cattolico di sinistra in salsa emiliana ha poco a che fare con un frullato svizzero-americano con hashtag plurisex.
Certo, la riconoscenza è una virtù, e la ragazza in questione, tanto tempo fa, si oppose, almeno formalmente, alla carica dei centouno contro l’unica presidenza che mancava a Romano Prodi, quella della Repubblica. Così, ancora oggi, lui parla un gran bene di lei, Elly qui, Elly là.
E quando la nipotina lo chiama farfugliando qualcosa che richiama l’Europa, lui corre, facendo a gara con il perplesso Paolo Gentiloni e santa Rosy Bindi per arrivare primo.
Ma noi che li guardiamo in tivù siamo gente semplice, siamo campagnoli anche se viviamo a piazza Navona: osservando in vetrina una cintura con scritto “sustainable”, pensiamo che faccia il bene del pianeta, anche se è sintetica e costa come se fosse di pelle facendo guadagnare il triplo al furbacchione. Pensiamo pure che una madonnina dagli occhi chiari sia in buona Fedez quando vende il pan a prezzo dell’oro beneficando solo se stessa.
Però, se un ottantaquattrenne con un passato onnipotente, a distanza di anni continua a sponsorizzare il suo opposto, qualcosa di strano lo notiamo.
Dovrebbero notarlo anche quelli che ancora credono negli insegnamenti di santa bolognese chiesa mentre cercano analogie fra le parole-chiave del nonno catto-comunista e quelle della nipote laico-inclusiva.
Eppure Romano la sostiene, con le frasi di chi si trova a dover improvvisare senza argomenti. E non spiega come lei possa essere il futuro della fu sinistra, ma parla d’altro, e critica la sede di Atreju, dicendo che per parlare di politica non si sceglie Castel Sant’Angelo, “antiche carceri romane”. Peccato che un professore come lui non possa confondere Adriano che si fece il mausoleo con l’uso che ne fecero papi e cardinali: tanti giordani bruni invece, ovunque siano, lo ricordano molto bene.
Prendiamo dunque atto che la politica è ormai avulsa dai principi che dovrebbero generarla e permette la convivenza delle storiche contraddizioni.
In pratica, cambia il menù: la scelta non è più fra tortellini oppure tofu, ma dobbiamo accettare i tortellini tofati, un dogma che fa sentire vegetariani anche i divoratori della mortadella.
Aggiornato il 19 dicembre 2023 alle ore 09:27