Tra le poche consolazioni del mio antelucano amoreggiare con il Frecciarossa c’è la lettura approfondita dei quotidiani.
Questa mattina mi sono concentrato, in particolare, sulla intervista rilasciata da Elly Schlein al Corriere della Sera. Nelle parole della segretaria del Partito democratico ho letto, absit iniuria verbis, il solito luogocomunismo da assemblea studentesca fuori tempo massimo. Tuttavia, un pensiero mi si è conficcato nella mente e non se ne va: il Movimento 5 Stelle ha prodotto un effetto di irreversibile estremizzazione sul Pd. Il Governo Conte 2 con la sua maggioranza giallorossa ha slatentizzato i peggiori istinti (giustizialismo, statalismo, assistenzialismo, corporativismo, autoritarismo, anticapitalismo, antioccidentalismo: tra gestione della pandemia, i soliti pruriti per il Torquemada di turno, le vicende russo-ucraina e israelo-palestinese il quadro appare davvero sconfortante) dello zoccolo duro piddino e una classe dirigente in costante carenza di idee ci si è buttata a pesce.
Fa male insomma Beppe Grillo a sottovalutarsi: ha sì rovinato il Paese come dice, ma con la sua sottomarca di peronismo ha lanciato un’Opa sulla sinistra e, al fin della fiera, se l’è presa e l’ha lasciata in dote a Giuseppe Conte, col quale scambia schermaglie di amorosi sensi.
Insomma, bravi Beppe e Giuseppi e tanti auguri a chi riformismo va cercando.
Aggiornato il 16 novembre 2023 alle ore 09:43