Sassolini di Lehner
Da decenni l’ignoranza militante di sinistra sembra essere uno specifico corso di laurea negli atenei partenopei.
L’Università Orientale di Napoli è stata occupata da un’orda furiosa di studenti al grido “Palestina, Palestina sino alla vittoria”. Visto che a combattere non è una fantomatica, inesistente “Palestina”, ma gli assassini di Hamas, appare del tutto manifesto il sostegno al terrorismo islamico.
Ad esortare a siffatta eroica occupazione – in Italia, le occupazioni di immobili privati e statali sono diritti costituzionali garantiti dalla magistratura di lotta e di governo – deve essere stata la voce di una “pacifista” palestinese, la ventiduenne Ahed Tamimi, da sempre beniamina dei compagni. La dolce fanciulla, bramosa quant’altri mai di assicurare la pace, quella eterna, si è rivolta così agli israeliani: “Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania, da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi...”.
Gli studenti napoletani intossicati dall’odio-logia marxista-leninista non sono nuovi a simili nefandezze.
Nel primo dopoguerra impedirono di far lezione al professor Vincenzo Mario Palmieri, colpevole di avere le prove sui responsabili dell’eccidio di Katyn’ (raccontai la vicenda, il 26 aprile scorso, qui su L’Opinione).
Il bravo Vincenzo si lasciò sfuggire la verità: fu l’Armata rossa e non la Wehrmacht a massacrare circa 22mila polacchi. La strage, infatti, avvenne tra l’aprile e il maggio del 1940, quando in quel territorio dominavano i sovietici, mentre i nazisti vi sarebbero arrivati soltanto dopo il giugno del 1941. Stalin intese così eliminare la classe dirigente polacca, visto che le vittime, ufficiali, politici, giornalisti, professori, imprenditori, appartenevano all’Intelligencija. Gli studenti della Fgci non si limitarono ad insultare e ad impedire a Palmieri di tenere le lezioni. Lo minacciarono di morte, famiglia compresa, costringendolo al silenzio.
Gli studenti avvelenati sono da sempre figli di cattivi maestri. Infatti, i docenti dell’Università di Napoli votarono per la cacciata del professore, che aveva osato “diffamare” l’Armata rossa. Nel contempo, da veri mariuoli comunisti, fecero sparire dagli archivi dell’ateneo la documentazione presentata da Palmieri.
Mi chiedo chi siano, oggi, i cattivi maestri dell’Università Orientale di Napoli. I mandanti dell’orda pro-Hamas, di sicuro sono loro.
Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 15:39