Noi riserviamo la comprensione alle vittime innocenti nella Striscia di Gaza e l’esecrazione agli assassini di Hamas che volutamente hanno provocato la risposta militare di Israele sfogando il loro antisemitismo fanatico e cruento.
La Stella di Davide di colore bianco, simbolo glorioso dello Stato di Israele, sembrava non dovesse più convivere con la Stella di Davide di colore giallo, che fu invece il marchio infame impresso agli Ebrei semplicemente per il fatto che fossero Ebrei, per individuarli come reietti della società. Imponendogli la stella gialla sul petto o sulla schiena, l’antisemita discrimina l’ebreo nel modo più ripugnante. Gli attacca addosso una condanna collettiva di natura razziale senza colpa e senza giudizio. La stella gialla fa dell’Ebreo il bersaglio di chi vuol colpirlo, il capro espiatorio di tutti i mali della società.
Quando il fascismo mussoliniano, con l’avallo del Re, promulgò le leggi antiebraiche, decretando dal giorno alla notte che i cittadini italiani di religione giudaica dovevano considerarsi reietti della nazione, il nostro grande liberale Edgardo Sogno, eroe della Resistenza, anticomunista e antifascista, perciò perseguitato e perseguito giudiziariamente dalla Repubblica “nata dalla Resistenza”, si appuntò sul petto, come la sua medaglia d’oro al valor militare, la stella di Davide gialla imposta ai giudei dalle leggi razziali e sfilò impettito per il Corso di Torino, sfidando le autorità fasciste, gli antisemiti orgogliosi della miserabile novità, i tiepidi in disparte.
Ecco la mia proposta al mio giornale, L’Opinione, la testata ideata da Cavour nel 1847 che il compianto Arturo Diaconale resuscitò come foglio del liberalismo classico: primo, pubblichi una stella di Davide gialla che ciascuno possa riprodurre e incollare sul petto; secondo, ne faccia il simbolo della testata per oggi e per sempre; terzo, promuova un’adunata settimanale di quelli che vorranno manifestare così l’appoggio morale ad Israele.
Sulle case di Francia sono apparse le stelle di Davide per additare agli antisemiti l’abitazione degli Ebrei. Rispondiamo che siamo già ebrei dichiarati. Non devono perdersi a scovarci. Il peso imponente della Shoah ha compresso per decenni nel dopoguerra il tombino della fogna antisemita. Ora il tombino è scoppiato per l’ennesima volta nella storia. Dobbiamo disperderne il puzzo che ammorba l’umanità.
Aggiornato il 01 novembre 2023 alle ore 09:52