I pacifinti

Sassolini di Lehner

Jasmine Cristallo e Alessandro Orsini si avvalgono del diritto costituzionale di dare per scontato che i treni viaggino a Mach 2 e le acciughe sott’olio discutano di filosofia teoretica.

Cristallo e Orsini, probabilmente, sono soltanto i miserrimi epigoni del Partito comunista italiano, che si avvalse del diritto di raccontare la favola bella dell’Urss, quando carcere, gulag, fame, degrado morale e culturale aggredivano e sfiancavano la popolazione russa e le varie etnie interne e quelle colonizzate. Del resto, la fabbrica delle balle sesquipedali funzionava all’interno, prima ancora che all’esterno.

Penso alla baggianata diffusa anche da noi dei miracoli agricoli di Trofim Lysenko, che s’inventò il leninismo genetico-botanico, col risultato di enormi carestie e milioni di morti per fame, ovunque, dall’Urss di Stalin alla Cina di Mao, abbiano attuato i suoi deliri. Il Pci togliattiano, servo sciocco ma ben retribuito dal Pcus, non mancò di delineare una “via italiana al lysenkoismo”. Penso agli sbandierati aranci del lago Balaton che il Partito comunista ungherese decise di piantare, nonostante il parere contrario del compagno laureato in agronomia. Gli aranci, secondo il partito, definitosi particolarmente sensibile alla salute proletaria, avrebbero donato tanta buona vitamina C ai magiari. Tuttavia, si trattava di una follia coniugata con la propaganda, visto che habitat e clima di quel lago non avrebbero mai potuto far spuntare e maturare delle arance. Gli alberi, infatti, si seccarono hic et nunc. Il partito, non potendo ammettere la contraddizione tra ideologia e scienza, processò e condannò l’agronomo scettico, cioè nemico del popolo e sabotatore.

Il Cremlino, inoltre, a colpi di finanziamenti ed altri benefit e opportunità si garantì un Occidente credulone, beota, utile idiota. Vedi i falsi scoop giornalistici come il “Piano Solo” costruito alla Lubjanka e “regalato” non all’Unità, ma all’Espresso. Leonid Kolossov, vice della residentura di Roma, confezionò il “dossier Piano Solo”, quindi, lo fece pervenire a Lino Jannuzzi ed Eugenio Scalfari, attraverso un deputato socialista. Lo “scoop”, in funzione anti-occidentale e capace di presentare i comunisti come povere vittime dei feroci golpisti servi della Cia, venne montato con grande rumore dall’Espresso, da Paese Sera e dall’Astrolabio, impegnando per anni il Parlamento a percorrere le strade, gli sterrati, i vicoli chiusi prefigurati dai sovietici.

Per decenni, nessun dubbio sull’incongruenza di un generale, Giovanni de Lorenzo, il capo del Sifar, demonizzato come golpista destrorso, pur essendo stato un nobile e strenuo combattente nella guerra di liberazione contro il nazifascismo.

Certo è che l’infiltrazione del Kgb nell’informazione fu così vasta e duratura da trasformare non pochi giornalisti italiani, anche delle più grandi testate, in “agenti d’influenza”.

Basterebbe rileggere “L’eskimo in redazione. Quando le Brigate rosse erano ‘sedicenti’” di Michele Brambilla, per rendersi conto di quanta Lubjanka fosse di casa in via Solferino. Ricordo una previsione di Scalfari, non so se bugiardo militante o disinformatore naturale, secondo il quale l’Urss di Krusciov avrebbe in breve superato gli Stati Uniti sia riguardo al Prodotto interno, sia alla qualità della vita dei sovietici. Codesta profezia cadde come una beffa su una popolazione ridotta, sino al crollo dell’Urss, a code di ore, spesso sotto la neve, per poter acquistare non più di tre cetrioli. Da corrispondente a Mosca (1989-1991), sperimentai con i moscoviti il tortuoso, stressante, travagliato cammino verso tre cetrioli tre.

Cristallo, Orsini, i pacifinti già fautori dei banchi a rotelle, gli opinionisti del “capisco Israele, ma...”, i compagni ululanti pro Hamas, ebbene costoro ci imprimono nella mente due dati di fatto:

1) Le conseguenze dell’infiltrazione del Kgb e dell’intossicazione dei cervelli permangono immarcescibili;

2) La liberaldemocrazia, che garantisce agli intossicati, agli èskimo in redazione ed ai residuati “agenti d’influenza” di disinformare e di inquinare, quando crisi, guerra, morte incombono, non possiede adeguati strumenti di autotutela, per impedire che l’opinione pubblica sia portata a credere ai treni a Mach 2 o alle acciughe socratiche.

Aggiornato il 27 ottobre 2023 alle ore 09:15