Anche nel commentare i fatti di cronaca più seri, accade che si possa cogliere qualche risvolto dotato di un suo umorismo involontario, il quale finisce poi spesso col collocare la vicenda in una prospettiva assai più corretta e significativa di quanto sarebbe stato possibile fare.
Così, accade che – come riportano organi di stampa – alcuni colleghi della dottoressa Iolanda Apostolico, al centro dell’attenzione per la polemica con il Governo sui migranti, abbiano tentato di giustificare la sua presenza nel corso di una manifestazione tenutasi cinque anni or sono al porto di Catania allo scopo di difendere i migranti a bordo della nave Diciotti, bloccata agli ormeggi da Matteo Salvini, allora ministro nel Governo Conte uno.
E accade che per farlo abbiano avuto un’idea che a loro forse potrà esser sembrata buona, utile per fornire all’opinione pubblica ormai sconcertata una motivazione di quelle forti e nobili, capaci di far passare d’un tratto la persona criticata (in questo caso la Apostolico) a vittima delle maldicenze e degli attacchi politici di sconsiderati ministri (Salvini): hanno infatti affermato che la Apostolico si trovava a far parte di quella manifestazione, pesantemente antigovernativa e anti-salviniana, soltanto allo scopo di evitare che si producessero scontri fra la polizia e i manifestanti.
Se così stanno le cose, possiamo immaginare quanto accaduto.
La dottoressa Apostolico, da brava cittadina munita – in quanto magistrato – di un “munus” pubblico, viene a sapere che centinaia di persone stanno per manifestare al porto di Catania contro il ministro Salvini, che, brutto e cattivo, costringe i migranti a bordo della nave Diciotti; allora lascia il suo ufficio di giudice civile e si precipita al porto avendo di mira un solo scopo, quello di impedire eventuali scontri o violenze; così si pone sulla prima linea dei dimostranti, facendo scudo col suo corpo ad ogni possibile carica della polizia o iniziativa degli oppositori antigovernativi.
La scena, prima che irreale, è perfino umoristica per alcune semplici ragioni.
Innanzitutto dal filmato in rete e dalle notizie apparse sui giornali, la dottoressa Apostolico si lascia cogliere come una garbata e gentile signora che, con uno sguardo alquanto smarrito, si guarda intorno forse non sapendo bene cosa fare e con l’aria di chi si chiede cosa ci faccia in effetti in quel posto.
In secondo luogo, la ricostruzione operata dai suoi colleghi per giustificare la sua presenza fra polizia e dimostranti non le rende ragione per nulla, come se la stessa ignorasse (cosa inammissibile di principio) come il compito della polizia sia proprio quello di evitare scontri e violenze e come perciò da parte sua bisognasse sostituirla o surrogarne le eventuali operazioni.
Insomma, umorismo pirandelliano allo stato puro, anche perché involontario e perciò genuino: filmati, foto, postura e sguardo della Apostolico ci dicono la verità e cioè che si era recata sul posto perché – a torto o a ragione – intendeva partecipare alla dimostrazione; le argomentazioni dei suoi colleghi per cavarla d’impaccio ci dicono invece la maschera o, se si vuole, il rovescio della verità e cioè che ella si era addirittura assunto in prima persona il compito istituzionale proprio delle forze dell’ordine.
Siamo certi che la Apostolico non aveva bisogno di ricorrere ad argomenti del genere, involontariamente umoristici e perciò illuminanti: sarebbe bastato dire la verità.
Aggiornato il 09 ottobre 2023 alle ore 09:24