Andrea Giambruno, durante il suo programma in onda su Rete 4, riguardo al caso della ragazza di 19 anni stuprata da un gruppo di coetanei lo scorso 7 luglio a Palermo, ha detto: “Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.
Sinceramente fatichiamo a comprendere le polemiche scatenatesi intorno a questa considerazione che ci sembra di buon senso, quasi ai limiti del banale e che in verità andava estesa anche ai ragazzini (maschi) vittime delle gang. In realtà, il sospetto è che ci siano due motivazioni che agitano il retropensiero dei censori. La prima è inconfessabile: Giambruno per i detrattori è il compagno di Giorgia Meloni, ergo va attaccato su tutto, come se certe affermazioni le facesse il capo del Governo e non un privato cittadino che di mestiere fa il giornalista. La seconda è più ideologica e riguarda quel modo utopico di concepire la libertà tutto gauche che prescinde da qualsiasi considerazione di ordine pratico. Secondo costoro, una donna ha tutto il diritto di ubriacarsi in discoteca e di perdere i sensi senza che nessuna bestia travestita da essere umano si sogni di abusarla. La qual cosa in teoria è anche giusta, se non fosse che la teoria si scontra con una realtà tristemente zeppa di stupratori, violenti e assassini con cui tocca fare i conti. E allora la considerazione più ovvia non è quella di discettare sul mondo ideale perché, mentre noi predichiamo pene severe, educazione nelle scuole, prevenzione e la mano pesante dello Stato, in pratica le nostre figlie sono in pericolo e devono difendersi adesso. E allora il consiglio più ovvio da dare è quello di evitare lo sballo e aprire gli occhi onde non dover incorrere in una bestia che possa segnare la tua esistenza a vita, indipendentemente da tutti i bei discorsi che vengono fatti dopo e da tutti i pistolotti sulle libertà della donna che vengono fatti prima.
È un suggerimento di buon senso, così come può esserlo quello dei corsi di difesa personale o quello di essere sempre in compagnia quando si tratta di situazioni potenzialmente pericolose. Non è assolutamente un modo per scusare gli aggressori, per dire che se la donna non sta attenta “se l’è cercata” o per normalizzare una pratica beduina. Purtroppo, come dice Giambruno, i lupi esistono. Fare dei papponi ideologici su un fenomeno odioso e pericoloso come può essere la violenza sulle donne è da stupidi. O da gente in mala fede.
Detto questo, fossimo stati Andrea Giambruno avremmo evitato di “dare consigli”, approfondendo maggiormente la grossa voragine culturale che si cela dietro queste pratiche sconsiderate, una sorta di nientismo valoriale che esula ormai dal gusto del proibito, dal culto della violenza o dal disprezzo per la donna. In molti casi si tratta di delinquenti senza nemmeno un valore negativo ad animarli. Da certi rapper che cianciano di violenza e droga, a taluni altri youtuber che fanno danni inenarrabili, passando per i ragazzi che riempiono le cronache nere di questo Paese, siamo di fronte ad enormi apparati digerenti (e riproduttivi) che vincono il loro buco nero interiore soddisfacendo degli istinti bestiali.
Questa deriva, forse, andrebbe realmente approfondita anche da chi fa una informazione che voglia assolvere al suo compito culturale. E andrebbe indagato il sistema valoriale sociale che ha smesso di nutrire i giovani e che non proviene più dalle famiglie, dalla politica, dalla società civile, dallo sport, dalla scuola e dalla musica. Questo forse è più importante dei “consigli” di buon senso.
Aggiornato il 01 settembre 2023 alle ore 09:53