I marziani siamo noi

Sassolini di Lehner

La sonda Nasa InSight ci informa che su Marte le giornate si stanno terribilmente accorciando. Un marziano non fa in tempo a cenare che è già ora di prima colazione, mescolando, così, carne e latte, dieta proibita dalla Bibbia.

Alle 22, stando al meridiano della Greenwich astrale, Peppe il marziano, bel drudo arrapato, si approssima alla lussuriosa signora Jessica, ma sono subito arrivate le 7 e 30 e il marito cornuto sta già aprendo la porta della camera da letto.

Insomma, Marte soffre e grida aiuto.

La colpa è certamente di noi bischeri europei, che abbiamo fissato a futura e pigrona memoria, nel lontano 2035, il seppellimento dei motori non elettrici.

Certo, solo noi euro-ebeti ci sentiamo salvatori cosmici, mentre tutto il resto del globo, non ispirandosi a Masoch, continuerà sin quasi al 3000 a non porre limiti alle fonti energetiche, carbone compreso.

Tuttavia, il nostro senso di colpa è profondo, lancinante, emorragico, di talché ci esorta alle più stronze buone azioni.

È l’etica del megalomane cretino sicuro di poter fare miracoli.

Ebbene, è doveroso che noi tutti, diligenti ansioclimatici e bio-grulli a km 0, accorriamo in soccorso, bloccando Gra, aeroporti, strade consolari, autostrade, treni dei pendolari – gentaglia che lavora invece di pretendere assistenza, di non far niente e protestare.

In aggiunta, resilienti ed ecosostenibili quali siamo, imbratteremo opere d’arte e deturperemo qualche monumento al grido: salviamo Babbo Marte dall’incubo della giornata corta!

Aggiornato il 09 agosto 2023 alle ore 10:39