Poche idee ma confuse

“È inaccettabile che la destra volti la faccia da un’altra parte. Il salario minimo è una misura su cui le opposizioni hanno unito le forze per chiedere che non si scenda sotto i 9 euro l’ora, altrimenti è sfruttamento e non può essere legale. L’emendamento soppressivo non è un dispetto a noi, vuol dire calpestare i diritti di tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che, dai dati Istat, sono poveri anche se lavorano”.

Questo quanto dichiarato da Elly Schlein, la pasionaria radicale che guida il Partito Democratico, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, anticipando l’intenzione, qualora il Parlamento dovesse bocciare la misura proposta dall’opposizione giallo-rossa, di iniziare a raccogliere le firme nel Paese.

Ma perché fermarsi al salario dei dipendenti, dopo che per legge i suoi alleati dell’opposizione sono riusciti ad abolire la povertà e a ridare “dignità” al lavoro? Sarebbe il caso che si introducesse una sorta di ricavo minimo anche per le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che fanno i salti mortali per pagare gli stipendi ai loro collaboratori.

In tal modo il cerchio perfetto di un benessere ottenuto attraverso una scelta deliberata della sfera politica, al pari di ciò che accadeva nei sistemi che facevano parte del paradiso comunista, si chiuderebbe, eliminando una volta per tutte ogni forma di sfruttamento ai danni del trionfante proletariato.

D’altro canto, a ben pensarci, Schlein fa parte di una nuova generazione di geni di cui l’Italia aveva un drammatico bisogno. Le loro poche ma confuse idee sono proprio ciò che occorre a un sistema indebitato fino al collo e che presenta un tasso di produttività pro capite – elemento fondamentale per far lievitare i salari – stagnante da decenni per tornare a crescere in modo impetuoso.

E se con i grillini al Governo il boom economico lo abbiamo solo sfiorato, state certi che attraverso l’opposizione unificata sotto la guida di Elly Schlein l’obiettivo verrà ottenuto alla grande. Votarla per credere.

Aggiornato il 20 luglio 2023 alle ore 09:33