Forza Italia: Tajani segretario e le sfide da affrontare

Antonio Tajani è il nuovo segretario nazionale di Forza Italia. Il ruolo di presidente continuerà a essere ricoperto da colui ormai uso a frequentare dimore celesti.

Tajani ha svolto un discorso sontuoso, di grande respiro programmatico, animato da un concetto essenziale per l’intera impalcatura politica del forzismo: la centralità della persona.

Ascoltare il neo-segretario è un po’ come riuscire a connettersi con il buon senso pragmatico e liberale che, a volte, pare soccombere dinnanzi a un senso comune fuorviante, se non proprio esiziale.

Sulla falsariga della più autentica tradizione berlusconiana, Tajani ha assunto le sembianze di un novello futurista, pronto a lanciare la propria sfida alle stelle. Per l’esattezza, le prove da affrontare sono cinque:

1) produttività e competitività;

2) salari e giovani;

3) occupazione e demografia;

4) Sud;

5) Unione europea.

Cinque traguardi importanti, da far tremare i polsi. Oserei dire folli ma, foss’anche, questo è pur sempre il partito che tra le sue letture di formazione ha il famoso elogio di Erasmo da Rotterdam e qualcosa vorrà pur dire.

Per ogni sfida una ricetta, una proposta incardinata in una visione di società nella quale vi siano sempre più individuo, più mercato, più libertà e, di conseguenza, meno burocrazia, meno tasse e meno Leviatano. Una società dove il liberalismo, il garantismo, l’europeismo, il cristianesimo e l’atlantismo possano trovare spazi di crescita per poter sprigionare tutto il loro potenziale, irrigando così la pianta rigogliosa di un nuovo umanesimo.

Aggiornato il 18 luglio 2023 alle ore 09:49