La card dell’esclusione sociale

Come annunciato in un videomessaggio postato sui social dalla premier Giorgia Meloni, nasce la cosiddetta cardDedicata a te”.

In soldoni, come ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, “è una carta che si attiva e che consente a queste famiglie di avere circa 400 euro da spendere negli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità ma ha un valore più ampio grazie alla scontistica che il Governo ha ottenuto dagli esercenti, dalla grande distribuzione, perché questo è uno di quei casi in cui tutta la filiera si è messa al lavoro”.

Magnifico, dunque. Il Governo di destra-centro cerca di sostenere come può le famiglie più povere, messe a dura prova dai morsi di una inflazione tutt’altro che fuori controllo. Purtroppo, però, analizzando nel dettaglio la misura, come spesso succede nella politica italiana, cade il classicissimo asino.

Infatti, il contributo generosamente offerto da chi occupa la stanza dei bottoni – finanziato con i quattrini del contribuente, occorre sempre precisare – che per la cronaca ammonta esattamente a 382,5 euro, non potrà essere erogato a chi già beneficia di altri sostegni al reddito – come quelli di cittadinanza e di inclusione – o ha un indicatore Isee superiore ai 15mila euro annui; e fin qui tutto abbastanza ragionevole.

Ma poi scopriamo che per ricevere questo piccolo ma significativo aiuto per fare la spesa, che consente di acquistare beni di prima necessità, medicinali e pagare le bollette della luce e del gas, occorre essere almeno in tre. Le famiglie formate da due persone o i single, che a volte lo sono per necessità, sono esclusi dalla prebenda.

Ora, pur comprendendo le difficoltà che l’Esecutivo in carica si trova ad affrontare per far quadrare i conti con una coperta sempre più corta, tuttavia che messaggio mandiamo a tutti coloro che, oltre alla sfortuna di non avere un reddito adeguato o a non averlo per nulla, si trovano nella triste condizione di tirare avanti in due o in “splendida” solitudine?

In tal senso, sarebbe stato assai più preferibile ridurre il contributo ma estenderlo anche a queste piccole famiglie bisognose, piuttosto che trattarle come figli di un Dio minore. Anche perché, mi permetto sommessamente di ricordare alla Giorgia nazionale, che costoro mangiano e votano come tutti gli altri cittadini.

Infine, per quattro spiccioli, perché di questo si tratta sul piano della spesa pubblica complessiva, si regala un assist immeritato all’attuale, sconclusionata opposizione.

Aggiornato il 12 luglio 2023 alle ore 10:24