Addio al Cav

Caro Presidente,

che dire di Te, ora che il tempo non dona più sorrisi? Non pensavo fosse così difficile scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, in questo frangente di vita con l’emozione che mi blocca le parole, i pensieri e con il caos che impera e non partorisce alcuna stella danzante.

Hai condizionato la mia vita. In positivo, ovvio. Se ho la passione politica lo devo a Te, se sono un forzista lo devo a Te, se sono un liberale lo devo a Te, se sono un garantista lo devo a Te, se ho amato accarezzare la lucida follia erasmiana lo devo solo e soltanto a Te.

Sei sempre stato il mio Presidente, il mio Cav, il mitico Berlusca, colui al quale guardare per capire la strada da intraprendere, una strada capace di condurmi verso quel sogno con il quale mi hai allattato sin da adolescente: la libertà.

Grazie a Te ho conosciuto un mondo, che poi sarebbe diventato il mio: esperienze di vita indelebili e persone fantastiche con le quali ho instaurato rapporti che durano da anni.

Sei sceso in campo inseguendo l’utopia di portare il liberalismo al centro del dibattito politico come nessuno mai. E ci sei riuscito.

E ora che l’ultimo soffio di vita è andato via, son qui a prometterti che nel mio piccolo, nel mio piccolissimo, per quanto mi concerne, porterò avanti il tuo insegnamento.

Te lo devo. Me lo devo.

Grazie Presidente.

Ti ho sempre voluto bene.

E Te ne vorrò per sempre.

Luca

Aggiornato il 13 giugno 2023 alle ore 10:57