Sassolini di Lehner
Nell’esilio di Hammamet chiesi a Bettino Craxi: “Perché ti sei circondato di personaggi come Giuliano Amato?”. E Bettino, sempre lucido nei giudizi: “Sapeva dare ottimi consigli e quando, magari in piena notte, mi veniva in mente un’idea di riforma, Amato, quella notte stessa, riusciva a tradurla velocemente in un articolato e corposo disegno di legge. Un ottimo professionista, insomma, nonostante in politica non fosse un’aquila”.
Ebbene, vedo che il “professionista a contratto” regala consigli, questa volta non richiesto, alla premier Giorgia Meloni.
È probabile che siano consigli sensati, ma è certo che alla prima caduta di Giorgia, l’egotico Amato ripeterà il comportamento certo non esemplare tenuto con Craxi assalito a sangue dal circo mediatico-giudiziario.
Pensò inesorabilmente a se stesso. E ci pensò più che bene, uscendo indenne da tutto, anzi rafforzato nella carriera politica, sino a diventare anche uno dei candidati più accreditati al Quirinale.
Con Bettino all’Onu (rappresentante del segretario generale per il problema del debito dei Paesi in via di sviluppo), Amato prese il posto di segretario pro tempore del Partito socialista italiano.
Tuttavia, i manipulitisti non gli chiesero neppure se sapesse qualcosa dei finanziamenti illeciti al partito e dalla bufera forcaiola non venne neanche spettinato. Nel periodo della sua segreteria, evidentemente, le tangenti sparirono di colpo.
Al massimo, si limitò a spendere quelle ignorate e pregresse.
Aggiornato il 09 giugno 2023 alle ore 10:52