Ogni anno si ripete la stessa scena. Sin dalle primissime ore della mattina della Festa della Repubblica una folla immensa si riversa per le strade del centro di Roma per cercare di assistere anche da lontano alla celebre parata militare.
Un’organizzazione come sempre impeccabile ha consentito di far affluire senza problema gli spettatori ai palchi sistemati per l’occasione lungo i Fori Imperiali.
La prolungata ovazione del pubblico presente al passaggio del Premier Giorgia Meloni ha ben evidenziato quale sia stata l’Autorità istituzionale con il più alto indice di gradimento alla cerimonia.
Cerimonia commovente per gli incessanti applausi al passaggio dei sindaci dei comuni colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna provvidamente inseriti nello sfilamento, orgogliosi di rappresentare le istituzioni nel momento commemorativo più elevato del Paese e commovente per l’entusiasmo che sempre traspare dagli sguardi di tutti i militari coinvolti nella parata, soprattutto di quelli che hanno pagato molto e ora fanno parte dei gruppi sportivi paraolimpici.
Ad assistere allo spettacolo di ieri sembrerebbe che l’amor di Patria sia tutt’altro che sparito dall’orizzonte degli Italiani a dispetto di quel vergognoso motto “Dio, Patria e famiglia, che vita di m…” ormai lontano ricordo insieme alla parlamentare che lo pronunciò. Anche se la parola Patria è stata trasformata da una brutta cultura in termine desueto e scomodo, c’è ancora tantissima gente che lungi dal vergognarsi a pronunciarla dimostra di crederci e di amarla. Dovrebbe essere un sentimento diffuso sempre che non impedisca di vederne i difetti, che purtroppo ci sono, ma il contesto della cerimonia di ieri fa per qualche istante rifuggire da pensieri di corruzione, convenienze, vantaggi personali.
Simpatiche le gaffes del Tg1 per il quale il 2 giugno celebra la nascita della monarchia in Italia e del Tg5 che confonde i Bersaglieri con i Corazzieri che scortano il Presidente della Repubblica.
Purtroppo l’accesso ai vari settori della manifestazione è ancora consentito solo ad invito per il quale nei giorni antecedenti all’evento si scatena una vera e propria caccia. Atteso il successo delle ultime edizioni e in considerazione della folla straripante rimasta fuori dalla zona circoscritta, nei prossimi anni il Ministero della Difesa dovrebbe prevedere ampi settori a pagamento. Potrebbe riservare l’invito personale a veterani, autorità civili e militari e porre i restanti posti in vendita nelle varie collocazioni, al pari di un concerto o di uno spettacolo teatrale. Il ricavato ad associazioni benefiche militari e civili.
Aggiornato il 05 giugno 2023 alle ore 09:52