Sassolini di Lehner
Sarebbe il caso di non accusare di antisemitismo chi critica George Soros, visto che fu battezzato e lavorò da ragazzo (quasi se ne vantò in un’intervista televisiva) nell’ufficio nazista impegnato nel rastrellare tutti i beni degli ebrei ungheresi.
Capisco che la verità può dispiacere, ma le falsificazioni e le omissioni (vedi la dimenticata viltà di Alberto Moravia che scrisse in ginocchio a Benito Mussolini, assicurandolo di non essere ebreo) dànno pure la nausea.
Chi contesta Soros per le malefatte finanziarie, per l’odio verso Israele e anche per aver affermato di voler cambiare la geografia del mondo, non è antisemita.
È soltanto restio ad applaudire i megalomani.
Aggiornato il 18 maggio 2023 alle ore 09:52