Le manifestazioni militarmente organizzate in Israele contro la riforma della giustizia potrebbero esser parte della strategia antioccidentale di Vladimir Putin.
La breve e sterile vita degli Esecutivi in Israele è anche causata dallo strapotere della esondante Corte suprema, tesa sistematicamente a sostituirsi alla politica.
La riforma, quindi, non è da considerarsi un’iniziativa insensata al punto da scatenare cortei e sommosse.
Visto che un sesto della popolazione è composta da ebrei e non ebrei provenienti dall’Urss, è lecito ipotizzare che il milione e mezzo di russofoni sia l’ennesima arma utilizzata dal Zar contro le liberaldemocrazie.
Aggiornato il 28 marzo 2023 alle ore 09:52