È stucchevole la gazzarra politica da sciacalli messa in scena dalla sinistra sulla tragedia del barcone naufragato in Calabria. “Potevano essere salvati”, si dice e si scrive. Si vuole accusare la Guardia costiera, in sostanza, di non avere previsto (grazie forse a una palla di cristallo?) un evento imprevedibile, come l’incagliamento improvviso di un barcone (già segnalato da Frontex come non in pericolo) avvenuto, tra l’altro, a poche decine di metri dalla costa, e della successiva e improvvisa tragedia, consumatasi in pochi minuti, se non in pochi secondi.
La neo-segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha debuttato infelicemente, chiedendo le dimissioni del ministro dell’Interno – ha specificato – “per le sue “dichiarazioni”: per avere, cioè, offerto ai migranti il messaggio “non partite” (lo stesso già lanciato dalle istituzioni europee). Cosa si pretende? Che un ministro dell’Interno lanci forse il messaggio opposto “partite, vi aspettiamo”? Quale ministro dell’Interno di un qualsiasi Paese, europeo o no, lo farebbe?
È da notare, anzi, che è questo il messaggio che la sinistra propone da decenni, incoraggiando i flussi illegali di migranti da tutto il mondo e rendendosi connivente e corresponsabile, insieme con i trafficanti di esseri umani, di sfruttamento dei migranti, della loro riduzione in schiavitù (da parte di imprenditori senza scrupoli o di organizzazioni criminali) e di naufragi (talvolta programmati in partenza) e delle conseguenti migliaia di morti in mare. E ora politici e giornalisti di sinistra cercano i “colpevoli” tra gli uomini della Guardia costiera italiana per poter colpire uno o due ministri e il governo? Sciacalli!
Aggiornato il 03 marzo 2023 alle ore 10:29