L’ultimo capro espiatorio del culto dell’allarmismo climatico è l’agricoltura, la fonte dell’alimentazione umana. I leader globali del World Economic Forum (Wef) hanno decretato che l’agricoltura deve essere limitata per “salvare il pianeta”. Per cui entro il 2030 cercheranno di imporre alla “plebe” la pratica ecologicamente sana dell’entomofagia, cioè della dieta basata sugli insetti.
“Nessuno sarà costretto a mangiare insetti” ha twittato di recente la Commissione europea, che segue rigorosamente l’agenda distopica del Wef. Ma la costante propaganda contro il consumo di carne e a favore del programma mangia-insetti con l’uso di parole d’ordine come “sostenibilità”, “rispetto dell’ambiente” e “dieta responsabile” per ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare, ci porta a pensare che l’intenzione sia quella di forzare il consumo mainstream di insetti.
Il nuovo regolamento dell’Unione europea consente, ora, di trasformare grilli, coleotteri e locuste in alimenti ma il suo sito web informa che ci sono altre otto “domande per insetti destinati ad essere commercializzati in forme diverse”. Il World Economic Forum ha scoperto, infatti, fino a cinque modi in cui i pasti a base di insetti possono ridurre il cambiamento climatico. Quindi l’obiettivo è quello di introdurne quanto più possibile negli alimenti.
Se le normative future consentiranno o richiederanno una certa percentuale di insetti in ogni hamburger venduto nei supermercati, sarà difficile trovare opzioni di carne al cento per cento. E sempre più aziende agricole saranno costrette a chiudere, per soddisfare le normative dell’Ue sui cambiamenti climatici. L’inquietante legislazione per infiltrare gli insetti nel nostro cibo è stata sponsorizzata da celebrità che, ora, mangiano insetti davanti alla telecamera e da giornalisti tradizionali che scrivono articoli per promuovere “l’inevitabilità” di mangiare quello che, adesso, chiamano “micro-bestiame”.
La strategia è stata questa. Creare, attraverso l’allarmismo, il bisogno: proteggere l’ambiente. Far sentire le persone virtuose nell’avere tale bisogno. E, solo allora, lanciare prodotti che capovolgono paradigmi millenari. Quindi, guadagnare enormi profitti. Non sorprende che milioni di dollari siano già stati investiti in allevamenti di insetti. E siccome non si vuole vederli andare in fumo, si chiederà agli organismi sovranazionali (a cui i governi ormai rispondono) di normalizzare la pratica dell’entomofagia.
Perché dovremmo permettere a questa classe dirigente autoeletta di invertire le norme accettate su cosa mangiare e non mangiare? Il consumo di insetti è forse salutare? La Food and Drug Administration, responsabile del controllo e supervisione della produzione alimentare degli americani, tratta gli insetti come sporcizia o difetti del cibo capaci di provocare danni all’organismo umano. Una prima conseguenza dell’entomofagia sono le reazioni allergiche. Coloro che già soffrono di asma, raffreddore da fieno, eruzioni cutanee o altre allergie potrebbero avere gravi problemi a mangiare insetti e anche persone normali, cominciando a mangiarli, potrebbero sviluppare delle allergie.
Ma ci sono conseguenze peggiori. Poiché molti insetti si nutrono di materia in decomposizione, sviluppano batteri nocivi e varietà di stafilococchi che causano gravi malattie. Gli insetti ospitano anche virus, parassiti, funghi e altri contaminanti, che potrebbero avvelenarci o danneggiare il nostro apparato digerente. In fondo, pungiglioni, ali, spine e altre caratteristiche possono rappresentare un rischio di soffocamento. Le tecniche di produzione possono essere progettate per rimuoverle, ma una porzione delle parti dure degli insetti è destinata a rimanere. Infine, la chitina, il componente strutturale naturale che si trova negli esoscheletri degli insetti, porta all’esaurimento delle vitamine nel corpo umano. Ma nonostante questi problemi evidenti, si sta andando avanti con questa abominevole agenda, creando false crisi per spingere il pubblico a consumare insetti.
Attualmente, non esistono normative per la loro produzione e il loro consumo. Ma il potere delle agenzie sovranazionali, fiorito durante la recente pandemia, piegherà e infrangerà ingegnosamente i vecchi regolamenti creandone di nuovi per servire i padroni politici che anelano al nuovo ordine mondiale. Per l’élite globalista, la pandemia è stata un test di successo per progettare una crisi, prendere il controllo e guadagnare miliardi nel processo. A meno di non denunciare le loro macchinazioni, porteranno a termine questa e ulteriori nefandezze. I blocchi, le interruzioni della filiera di approvvigionamento, la crisi energetica, l’esclusione di famiglie di agricoltori dall’esistenza, l’ondata di misteriosi incendi e incidenti che hanno distrutto l’approvvigionamento alimentare e le strutture di distribuzione: tutto ciò ha inaugurato una crisi alimentare ingegnerizzata.
La soluzione proposta dai globalisti, mangiare insetti, potrebbe essere molto più redditizia della truffa del vaccino Covid. Ma il piano per imporre la nuova tirannia alimentare sarà più difficile da attuare. Gli occidentali non saranno disposti a ripensare il loro approvvigionamento alimentare per soddisfare la visione totalitaria di psicopatici che vogliono cancellare anche la cultura del cibo. Sappiamo che non c’è niente di razionale o sostenibile nel mangiare insetti. L’umanità è in cima alla catena alimentare e può proteggere la Terra che abita senza ridursi a mangiare insetti. Dio definisce i cibi impuri un “abominio”. Le leggi bibliche sulla salute sono delineate nel Levitico 11 e l’umanità che le rifiuta lo fa a suo rischio e pericolo.
Aggiornato il 14 febbraio 2023 alle ore 12:07