La crisi dell’Europa

La crisi diplomatica tra la Francia di Emmanuel Macron e l’Italia di Giorgia Meloni, a causa dei migranti della Ocean Viking, la nave della Ong Sos Méditerranée, è stata “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Questi i fatti. Il Governo italiano, che si è insediato da pochi giorni, ha iniziato a realizzare il programma dell’Esecutivo. La leader di Fratelli d’Italia è stata premiata dai voti dei cittadini insieme alla coalizione di centrodestra, anche perché con gli alleati aveva inserito nel programma la lotta all’immigrazione irregolare e clandestina. Il presidente del Consiglio, Meloni, ha semplicemente dato seguito agli impegni assunti con gli elettori. Con il nuovo Esecutivo “si entra in Italia rispettando le norme e le regole previste”.

Con il precedente Governo tecnico, eterodiretto dalla nomenklatura europea, l’Italia era diventata il campo profughi del Vecchio Continente. Su circa 90mila migranti arrivati nel nostro Paese nel 2022, sono stati ricollocati negli altri Stati in poche centinaia. L’Italia, per costoro, è europeista se accetta supinamente qualsiasi imposizione europea, ma diventa sovranista se il Governo legittimo tutela gli interessi nazionali e i propri confini. Non è più tollerabile un siffatto comportamento dei nostri partner: addebitano all’Italia carenza di umanità ma loro, i buoni, non vogliono partecipare alla ripartizione dei migranti.

La vera crisi non è solo tra noi e i transalpini, ma è anche quella dell’Unione europea, che di unito ormai ha ben poco. Dobbiamo prendere atto che l’Europa così come concepita oggi è una “mera indicazione geografica”. I valori che hanno ispirato la fondazione della Comunità economica europea con il trattato di Roma del 1957 si stanno progressivamente degradando. La crisi dell’Ue è cominciata con l’adozione dell’euro. Primo caso nella storia in cui, prima dell’unione politica, è stata indicata una moneta unica. Moneta unica che, nella fase iniziale, ha avvantaggiato la Germania a scapito degli altri Paesi.

Dopo l’introduzione dell’euro, in Europa ha prevalso l’egoismo dei singoli Stati piuttosto che la solidarietà. La crisi è proseguita con l’allargamento troppo veloce ai Paesi appartenenti all’ex patto di Varsavia e si è conclamata con la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Prepariamoci a un lungo peggioramento delle istituzioni europee. Servirà a qualcosa di concreto il vertice straordinario sulla crisi dei migranti, che si dovrebbe tenere i primi di dicembre tra i ministri degli interni europei? Fino a quando avremo “leader” che reagiscono contro l’Italia come ha fatto Emmanuel Macron, l’Europa sarà il problema, non la soluzione!

Aggiornato il 13 novembre 2022 alle ore 08:29