Francia e Germania: i veri sovranisti

Partiamo da due numeri, piccoli: 38 e 72. Questa la quantità di migranti che dal gennaio scorso al primo di novembre Francia e Germania, rispettivamente, hanno accolto.

Nello stesso arco di tempo in Italia sono sbarcati poco meno di 90mila persone, delle quali appunto 38 e 72 dirottati nei due Stati europei nostri – per modo di dire, si intende – alleati.

Eppure, in base ad un esplicito accordo che risale al giugno scorso, la Francia avrebbe dovuto assorbire circa 3.500 migranti di quei 90mila: e invece ne ha accolto soltanto 38.

Molte trasmissioni televisive tuttavia – appassionatamente dedicate alle ragioni dei nostri alleati e perciò contro l’Italia – fanno insistentemente notare come invece in quei due Stati siano presenti migliaia di rifugiati, assai più di quanti ce ne siano in Italia.

Questo tipo di giornalismo – invero dimentico dei limiti deontologici – ciurla nel manico, per il semplice motivo che non distingue, come invece si deve, fra rifugiati e migranti, facendone una cosa sola.

La differenza sta nel fatto che mentre i rifugiati sono coloro che hanno chiesto – e ottenuto – asilo politico, perché son fuggiti dal luogo di origine a causa di una autentica persecuzione politica che mette a rischio perfino la loro vita, i migranti sono tutti gli altri, vale a dire coloro che cercano in Europa un miglioramento delle precarie condizioni di vita cui erano costretti in patria.

Orbene, giorni fa, nel corso di un assai seguito programma di approfondimento politico pomeridiano, hanno fatto vedere dei cartelli che mostravano le percentuali dei rifugiati in Europa: quella più alta in Svezia e l’Italia fra gli ultimi: come dire che noi italiani ci lamentiamo per nulla, mentre gli altri Stati sono molto più accoglienti di noi.

Enorme sciocchezza questa, perché si tratta appunto solo di rifugiati – cioè di persone in situazione stabilizzata di asilo politico – e non di migranti che invece arrivano a decine e decine di migliaia sia sulle navi delle Ong, sia sulle barche degli scafisti.

Questo tipo di informazione è perciò parziale e scorretto perché mescola le carte invece di distinguere le cose, contribuendo a confondere le idee a chi ascolta e a chi legge a tutto danno delle ragioni italiane.

Purtroppo, la verità pare molto diversa da come certo giornalismo la fa intendere. Ed è che criminali scafisti, dopo essersi fatti versare migliaia di euro da poveri disperati, che li raccolgono col loro sangue, li collocano come fossero bestie su malfermi barconi, sapendo già che, lasciate le coste africane, molto probabilmente dopo alcune decine di miglia incontreranno qualche nave Ong, pronta a “salvarli” e a condurli verso le coste più vicine, cioè quelle italiane.

È giunta una nave, un’altra è pronta a partire e così di seguito senza pause, se non quelle dettate dall’eccessivo mal tempo.

Orbene, lasciando perdere il caso troppo facile di Lampedusa ove si arriva in poche ore di navigazione dalle coste africane, è da sapere che il punto più stretto del braccio di mare fra Mazara del Vallo e la Tunisia misura soltanto 140 chilometri.

A metà di questi 140 chilometri si piazzano le navi delle Ong che, individuate non difficilmente dai criminali scafisti, raccolgono quei poveri malcapitati e li portano in Italia.

Non che scafisti e Ong siano preventivamente d’accordo, ma è ovvio che uno scafista sa bene quale rotta tenere per imbattersi in una di queste navi, allo scopo di dileguarsi repentinamente, lasciando i suoi “clienti” al loro destino che spesso si risolve nel salvataggio operato da quelle navi.

Ora, si viene a sapere che i migranti sbarcati a Tolone (orrore per la Francia che una nave di migranti attracchi in un porto nazionale!) non hanno toccato il suolo francese – evidentemente considerato addirittura “sacro” da coloro che lo abitano – ma sono stati collocati in una base militare (suolo neutro), mentre 80 di loro saranno spediti in Germania: in sostanza, sono prigionieri, in attesa di minuziosi controlli, all’esito dei quali molti saranno rispediti nei luoghi di partenza.

A voler tacere di ciò che fanno i francesi al confine italiano presso Ventimiglia: respingono i migranti fisicamente, li picchiano, senza pietà per bambini e donne incinte, per evitare tocchino il sacro suolo.

Questa l’accoglienza francese. Questa la civiltà francese. Questo il diritto umano francese.

Per fortuna, sono italiano!

Aggiornato il 13 novembre 2022 alle ore 08:09