C’è una storia da raccontare, nelle tante curiose che caratterizzano i nuovi ministri del governo di Giorgia Meloni, la prima Presidente del Consiglio donna nella storia d’Italia. Storie che vengono da lontano, di grandi leader che ebbero visione del futuro.
È il caso del neo ministro della Cultura, l’ex direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano.
Difatti la sua è una storia non politica ma prettamente caratterizzata nel percorso giornalistico. Il primo incarico importante fu la direzione del quotidiano “Roma”, nel 1996 e, a sceglierlo, non fu uno qualunque ma quel Pinuccio Tatarella, ex viceministro del governo Berlusconi e ministro delle Comunicazioni. Si, quel Tatarella che credeva nei giovani e, rilanciando da Napoli la storica testata giornalistica del “Roma”, decise di affidarne la direzione proprio a Gennaro Sangiuliano. Furono anni importanti che riproposero fortemente il quotidiano meridionale tanto da aprire una redazione anche a Bari.
E tra Napoli e Bari il “Roma” raccontava un sud non piagnone, un sud con la schiena dritta, con un’informazione fuori dal coro e fatta da giovani. Perché il “Roma”, e il suo giovane direttore oggi ministro della Cultura, era composto da redazioni giovanissime, motivate dal grande leader della destra meridionale Pinuccio Tatarella.
Una bella storia da raccontare, e ricordare, perché si possa meglio capire che quel grande politico che fu Pinuccio Tatarella: non usava i giovani per propaganda ma investiva in loro, con una visione, pensando al futuro.
E, dopo la prima donna Presidente del Consiglio, non è sacrilegio dire che c’è molto di Pinuccio Tatarella in questo nuovo governo e, in particolare, nel cuore e nei ricordi del nuovo ministro della Cultura.
Aggiornato il 22 ottobre 2022 alle ore 12:25