Il calcio come metafora della politica

La finale che si disputerà il 25 settembre prossimo assegnerà lo scudetto alla squadra che giocherà la partita unita in tutte le parti del campo: difesa, centrocampo e attacco. Vincerà chi riuscirà a coalizzare i giocatori che si sosterranno reciprocamente, per far prevalere la compagine nel suo insieme e non i singoli.

Il campo di gioco, speriamo regolamentare, vedrà a sinistra una squadra composta da giocatori che sono abituati a vincere, a prescindere dalla qualità della prestazione. Sanno, in partenza, di poter contare su un arbitro di parte che farà di tutto per facilitarne il risultato. Aver stabilito la data del match-scudetto è già un chiaro segnale. Inoltre, spera che per la data della partita gli spalti siano il più possibile vuoti, in quanto il direttore di gara conta sui tifosi irriducibili della parte sinistra del campo, che non si perdono una partita per sostenere la propria squadra. L’ultima vittoria sul campo dell’Olimpico di Roma ha visto nella finalissima solo il 40,68 per cento dei tifosi sugli spalti e in maggioranza sostenitori dei sinistri.

Oltre che sull’arbitro, potranno contare sui guardalinee che sapranno chiudere gli occhi sui fuorigioco della parte sinistra del campo, mentre in caso contrario alzeranno la bandierina se la compagine dovesse trovarsi in pericolo. Il quarto uomo, che viene da fuori, non si è neanche preoccupato di nascondere le proprie preferenze: il suo desiderio è quello che vinca la squadra di sinistra, in modo che possa partecipare alla Champions League una squadra materasso, che non possa avere alcuna possibilità di vittoria, lasciando così il campo libero alle altre formazioni europee.

La squadra di destra può solo contare sulle proprie forze, sullo spirito del gruppo e sui suoi sostenitori, che parrebbero essere in maggioranza. Resta, inoltre, l’incognita della giustizia sportiva che può cercare di inficiare ex ante il risultato della competizione. La squadra di destra schiererà al centro della difesa i veterani, che hanno sempre fatto diga agli avversari, impedendogli di mettere in scena schemi ormai reiteratamente utilizzati. A metà campo saranno schierati quanti lealmente hanno sposato i colori e i simboli del team, sia nei momenti di successo che in quelli più difficili. Dietro gli attaccanti, si posizionerà un giocatore di grande esperienza, che ha più volte saputo portare alla vittoria la squadra, fornendo gli assist da regista alle due punte, che si contenderanno il numero dei gol che serviranno per vincere la partita contro la squadra avversaria.

Lo stesso regista sarà una sorta di allenatore in campo, che dovrà sempre tenere corta la squadra, dalla difesa all’attacco. Il risultato finale lo determina la difesa se non prende gol, il centrocampo che deve fare argine e le punte che devono finalizzare il gioco.

Aggiornato il 28 luglio 2022 alle ore 11:23