M5S: l’ultimo sacrificio

Sull’altare del sacrificio gli stregoni del Movimento 5 Stelle, guidati dalle pozioni stordenti del loro druido Giuseppe Conte, senza dimenticare il buffone di corte assurto al rango di semidio, hanno portato come doni offerti al sacro fuoco della follia gli interessi della nazione. Da questa pozione magica che innalza i suoi effetti fino all’infinito e oltre, i sacerdoti del consenso perduto intravedono il miraggio fantozziano, il gancio in mezzo al cielo che possa ancora tenerli in vita. L’elettore medio pentastellato potrebbe anche scolarsi questo calice, ma la sensazione è che il banchetto sia desolatamente vuoto fra volantini e cartacce.

Il “No” all’universo mondo che per anni hanno fatto riecheggiare dalle Alpi al val Susa fino al palazzo d’inverno è stato il peana per ingraziarsi i gonzi, la cantilena buona per intontire le folle a botte di politiche fuorvianti e slogan demagogici da far star male. L’ultimo affronto: viva il green, no al termovalorizzatore di Roma altrimenti “famo zompà tutto”. Detto fatto. Verdi di rabbia.

Ora la spallata al Governo Draghi sembra davvero il canto del cigno per questi nemici del popolo e dell’Italia a cui si chiede l’ultimo, estremo sacrificio: l’oblio.

Aggiornato il 16 luglio 2022 alle ore 11:14