I talebani delle mascherine non mollano

In tema di mascherine, il professor Mariano Bizzarri, docente di Patologia clinica presso il dipartimento di Medicina sperimentale alla Sapienza di Roma, in un suo recente libro ha ribadito quanto sostenuto a suo tempo dal virologo Guido Silvestri: “Non esiste uno studio internazionale il quale possa dimostrare che l’uso massivo delle stesse mascherine abbia avuto un qualche effetto nel contenere la diffusione del Sars-Cov-2”.

A tale proposito, aggiunge Bizzarri, la curva epidemiologica di chi le ha usate in senso restrittivo come noi, rispetto a chi le ha utilizzate molto meno o non le ha utilizzate affatto, vedi il caso della Svezia, non ha riscontrato alcuna differenza sostanziale. Dimostrando, ancora una volta, che il virus se ne è altamente infischiato delle nostre assurde restrizioni. Di fatto, in particolar modo in Italia, la mascherina ha ampiamente travalicato la sua funzione, assumendo la forma di un subdolo controllo sociale e un segno distintivo di appartenenza a una ortodossia sanitaria di stampo talebano. Un fenomeno preoccupante il quale, malgrado gli obblighi di mettere questi presunti dispositivi di protezione individuale siano stati eliminati quasi ovunque, manifesta molti rigurgiti imbarazzanti, con persone confuse e/o impaurite che indossano mascherine anche quando sono da sole e con oltre 35 gradi all’ombra.

Mi è stato segnalato che all’interno di alcuni programmi televisivi al pubblico presente in sala viene ancora imposto, del tutto arbitrariamente, tale obbligo. Tant’è che nella serata di mercoledì, facendo zapping, mi sono imbattuto in una analoga situazione. Durante la puntata di Chi l’ha visto? le persone che facevano parte del pubblico indossavano le rigorose e asfissianti Ffp2, diversamente dalla conduttrice e i suoi ospiti, che sicuramente si erano sottoposti alla prova del tampone. Tampone, che come sostiene lo stesso Bizzarri, riprendendo alcune perplessità in merito espresse dall’Organizzazione mondiale della sanità, per le modalità con cui viene attualmente eseguito, amplificando a dismisura il materiale genetico del virus, non offre molte garanzie sul piano dell’attendibilità.

Sta di fatto che pure su Rai 3, malgrado le mascherine non siano più obbligatorie in quasi tutti gli ambienti chiusi, compresi teatri e cinema, vengono arbitrariamente imposte al pubblico in sala. Il motivo non è chiaro e probabilmente ce lo chiediamo in pochi, visto l’alto grado di accettazione che ha accompagnato simili misure restrittive. Pertanto, ogniqualvolta mi imbatto in un programma tv all’insegna della mascherina, alias bavaglio liberticida, preferisco cambiare repentinamente canale, in attesa di tempi migliori.

Aggiornato il 25 giugno 2022 alle ore 13:53