Putin ha torto, giustificarlo è immorale

Vladimir Putin ha torto e basta. Giustificarlo è immorale e, come mi accingo a dimostrare, del tutto impossibile. Ammettiamo pure (cosa del tutto vera) che la Nato non abbia rispettato i patti e lo abbia circondato pericolosamente. Ammettiamo, altresì, che l’Ucraina (che ha dato i natali ad almeno tre – tre! – segretari generali del Pcus) fosse una spina del fianco. Accettiamo l’ipotesi che egli davvero ritenga di avere reagito a una provocazione. Purtroppo per lui, la sua pretesa reazione è così sproporzionata da risultare pretestuosa e da rendere evidente che le sue azioni non dipendono dalla presunta provocazione.

Se si trattasse di un caso giudiziario, l’attenuante della provocazione sarebbe giustamente negata per manifesta sproporzione della condotta reattiva (essendo la sproporzione limite negativo di applicabilità della circostanza). Poiché non è un processo ma un conflitto bellico, il concetto di guerra illegale “ci sta” a pieno titolo. Un aggressore che ha mostrato, oltretutto, di essere un politico tutt’altro che avveduto.

(ps: Io la penso esattamente come Boris Johnson, per chi non lo avesse capito).

Aggiornato il 13 aprile 2022 alle ore 11:08